PALERMO. «Un vero e proprio boom del turismo a Palermo è certificato per il 2017 dai dati della tassa di soggiorno, il contributo pro capite per le prime 5 notti di permanenza in città che vien versato dai turisti alle strutture ricettive e da queste parzialmente trasferito alle casse comunali». Lo afferma una nota di Palazzo delle Aquile.
Nel 2017 la somma complessiva è stata di poco superiore ai 3 milioni e 800 milia euro, più del doppio delle entrate registrate negli anni 2015 e 2016, che per altro, a loro volta, avevano fatto meglio rispetto al passato. «Questi dati - dice il sindaco Leoluca Orlando - confermano da un lato che sempre più strutture ricettive stanno regolarizzando la propria posizione e confermano i dati degli arrivi turistici sia al porto, sia all’aeroporto».
Nel 2018 anche grazie all’accordo sottoscritto con Airbnb, ma soprattutto grazie al sempre più maggior afflusso turistico dovuto alle iniziate di Palermo capitale della cultura e a Manifesta, l’introito della tassa è certamente destinato a crescere utilmente.
«Si tratta di milioni di euro che entrano nelle casse pubbliche senza gravare in alcun modo sui cittadini palermitani - aggiunge - e che permettono di realizzare interventi e servizi, nonché di sostenere iniziative culturali ed ulteriore attrazione turistica che innescano un circuito virtuoso di nuova economia e nuovo turismo».
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