ROMA. Ponti di primavera all'insegna dei viaggi verso il mare e le città d'arte ma anche con un allarme caro prezzi. Secondo Federalberghi saranno 7 milioni e 969 mila per un giro di affari 2,85 miliardi di euro gli italiani che si muoveranno per la festa della Liberazione mentre 7 milioni 517 mila (per circa 2,46 miliardi) andranno fuori per il 1 maggio. La maggior parte resterà in Italia e le strutture ricettive preferite saranno la casa di parenti e amici e a seguire l'albergo. Si concentra sulle città d'arte, invece, l'indagine del Centro studi turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti: tra il 25 aprile e il 1 maggio le località di interesse storico-artistico si avviano a registrare 4,3 milioni di presenze, segnando un aumento dell'1,5% sullo stesso periodo dello scorso anno. Tra le città più gettonate, come sempre, Roma, Venezia e Firenze, ma anche Napoli, Bologna, Torino, Matera, Mantova, Milano e Palermo. Ad oggi, nelle principali città d'arte italiane, risultano già prenotate l'82% delle camere disponibili online per il periodo del 25 aprile e l'88% per il 1 maggio, ma le percentuali sono destinate a salire. "Il giro di affari legato al movimento dei ponti primaverili - spiega il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca - conferma i segnali di ripresa che stanno facendo bene al settore. Tuttavia - aggiunge Bocca - per strutturare al meglio il trend di crescita nel nostro comparto, il quadro di incertezza politica non aiuta. La continuità del nostro impegno per il settore turistico è la nostra più autentica garanzia. Ma non basta. Speriamo davvero di ricevere nel più breve tempo possibile dal futuro Governo risposte concrete alle nostre istanze: non perdere il treno della ripresa resta a nostro avviso una priorità per il Paese". "Serve più sostegno al settore da parte della politica, a partire dalla promozione e dalla leva fiscale. L'auspicio è che il prossimo governo metta il turismo in cima all'agenda. Anche ricostituendo il ministero del Turismo" spiega Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti. Infine lancia l'allarme caro-prezzi invece il Codacons, segnalando rincari sui listini carburanti, biglietti aerei, villaggi e pacchetti vacanze. La spesa complessiva - secondo l'associazione - crescerà del +15% rispetto allo scorso anno, ma a determinare il maggior esborso saranno principalmente i rincari di prezzi e tariffe nel settore dei trasporti e in quello vacanziero. (ANSA)