PALERMO. Un bar storico nel cuore della città non paga l’affitto da anni e il proprietario dei locali (il Comune) ne ordina lo sfratto. Punirne uno per educarne cento, verrebbe da dire, a giudicare dalle voragini nelle casse di Palazzo delle Aquile causate da evasori e morosità.
Il Comune ha tutta l’intenzione di intraprendere il pugno duro nei confronti di chi non versa ciò che deve, perché i servizi costano e aumentare ulteriormente le tasse sarebbe un suicidio. Nel mirino dei controlli delle Risorse patrimoniali è finito il bar Lincoln di Giovanni Savoca, situato in un posto strategico, in piazza Giulio Cesare proprio davanti alla Stazione centrale, prima dell’ingresso in via Roma.
Secondo quanto riportato in un’ordinanza, firmata dalla dirigente Paola Di Trapani e dal capo area Relazioni istituzionali, sviluppo e innovazione, Sergio Pollicita, il debito accumulato in otto anni arriva a 257 mila euro.
Il proprietario parla di problemi economici: «La zona è morta, siamo vittime di una grave crisi» e il Comune, attraverso l’assessore alla Riqualificazione del patrimonio comunale, Emilio Arcuri fa sapere che «è giusto chiedere i servizi ma i beni comunali vanno pagati».
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