PALERMO. Dall’auto all’olio di tigre, dalla trebbiatrice all’arnese per tagliare l’ananas. Di tutto e di più, come ogni Fiera prescrive: perché l’oggetto inutile viaggia sul filo della memoria, e alzi la mano chi non ricorda gli stand affumicati d’incenso dove si vendevano conchiglie e paccottiglia. Ritorna la Fiera del Mediterraneo, è più grande, più bella, più piena. Stand ovunque, come capitava anni fa, quando la Fiera era un appuntamento a cui non si poteva (e voleva) rinunciare. Padelle, auto, attrezzi per l’agricoltura, stand gastronomici tipici, ma i prodotti sono centinaia: persino il padiglione estero di cara memoria, accoglie i Paesi del mondo con le loro tradizioni. E prodotti che vanno a ruba, come capita sempre: tutti impazziti per l’ultimo modello di friggitrice senza olio.L’anno scorso il re delle vendite è stato un «Mocio» stratosferico, quest’anno sembrerebbe che la palma di più amato sarà divisa in due: siamo nell’area ex casalinghi, piena di bancarelle legate al mondo della cucina, e qui vanno a ruba il «taglia-anguria» - che ti presenta una fetta perfetta e senza semini, una goduria (anche per le frequenti degustazioni…) - e il taglia-ananas, collega del precedente. In quindici giorni di Fiera ci sarà modo di scoprire anche altre amenità varie, proposte dagli oltre 600 stand. Mancano soltanto le famose giostre, ma non arriveranno, statene certi: da Medifiere assicurano che quelle in giro non sono strutture a norma, quindi in uno spazio cogestito con il Comune, non possono avere campo.