PALERMO. Continua la protesta dei sindacati contro l'abolizione della pausa pranzo ai Cantieri navali di Palermo. La Fiom conferma lo sciopero di mezz'ora a fine turno, giunto al secondo giorno: oggi ha aderito l'80 per cento dei lavoratori.
«Innanzitutto - dice Francesco Foti, della segreteria Fiom Cgil Palermo - non capiamo la sorpresa suscitata alla nostra azione di lotta, considerato che la Rsu della Fiom non ha sottoscritto nessun accordo in sede locale che preveda lo spostamento della pausa pranzo a fine turno, ma ha ribadito la contrarietà anche nell'esame congiunto conclusosi giovedì 23 febbraio. Riteniamo che sia assolutamente inaccettabile pretendere che un carpentiere e un saldatore, due lavori così usuranti, lavorino sette ore e mezza di fila senza una dignitosa sosta».
«In secondo luogo - aggiunge Francesco Foti - vogliamo far notare alla direzione che è alquanto strambo invocare le procedure di raffreddamento dopo un esame congiunto che ha visto al centro la questione per ben tre volte in dieci giorni. Inoltre rispetto alla questione timbratura all'inizio dello sciopero mai negli anni questa condotta è stata contestata. Quindi i lavoratori aderenti agli scioperi, qualora si siano determinati all'interno del turno di lavoro con interruzione quindi temporanea e successiva ripresa dell'attività, non hanno mai effettuato operazione di timbratura. In assoluta buona fede».
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