PALERMO. E’ stato dichiarato uno sciopero di 23 giorni per i 60 lavoratori Almaviva, che non sono stati assorbiti da Exprivia, nuovo committente della commessa Enel a Palermo.
I sindacati Cgil, Cisl, Uilcom e Ugl hanno preso questa decisione per non fare licenziare in tronco i primi 19 operatori dei call center, che da oggi avrebbero dovuto prendere servizio a Rende in Calabria.
Il secondo gruppo dovrebbe partire il 9 gennaio. Entro questa data i sindacati sperano che i trasferimenti vengano bloccati. Rosalba Vella delle Rsu Almaviva Cgil spiega: “Dopo il sit in di ieri abbiamo chiesto al Prefetto di Palermo, Antonella De Miro, di portare il nostro messaggio al viceministro Teresa Bellanova. Noi chiediamo che al Mise dopo aver chiuso la vicenda dei lavoratori di Roma e Napoli, si torni a discutere dei lavoratori che da Palermo devono trasferirsi a Rende”.
Lo sciopero è iniziato ieri e si concluderà il 10 gennaio. Anche i lavoratori di Rende hanno aderito, perché i primi trasferimenti sono già esecutivi e 19 palermitani risultano organici in provincia di Cosenza.
“Di fatto i 60 lavoratori che sono rimasti fuori, perché Exprivia si era impegnata a prendere un totale di 297 lavoratori provenienti dalla commessa Enel - spiega Vella - In totale il nuovo committente ha assunto onere di assumere 14 lavoratori full time, 79 part time a sei ore e 204 a quattro ore. Da questo bacino sono rimasti fuori un gran numero di lavoratori a 6 ore, almeno 60 persone. Noi chiediamo che Exprivia riveda i numeri e faccia rientrare tutti i lavoratori della commessa Enel a Palermo. E’ impensabile che madri e padri di famiglia con un lavoro precario trasferiscano fuori dalla loro città. Ciò equivale al un licenziamento”, conclude Rosalba Vella.
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