PALERMO. Il sogno di tornare a produrre a Termini Imerese nell'ex fabbrica che Fca ha chiuso il 24 novembre di quattro fa, giorno dopo giorno diventa realtà.
Blutec, la società del gruppo Metec-Stola che ha riaperto lo stabilimento lo scorso 2 maggio, dopo l'ok lunedì di Invitalia alla prima trance di 22 milioni di euro di finanziamento pubblico per far partire il primo progetto industriale, ha lanciato ordini per 6,6 milioni di euro per l'acquisto di macchinari e attrezzature.
Il primo progetto industriale, che ha avuto l'ok dell'advisor del ministero dello Sviluppo economico, riguarda la produzione di componenti per auto; vale 95 milioni di euro (per il 75% è finanziato con fondi pubblici) e ha consentito da maggio a oggi, il ritorno al lavoro di 90 ex operai Fiat su 700.
Al ministero dello Sviluppo economico, secondo quanto riferisce la Fiom, si è svolto ieri sera un incontro con i sindacati, i rappresentanti del governo e l'ad di Blutec Domenico Di Cursi.
Nel corso della riunione, la società ha confermato il percorso previsto per il 2017 che prevede il rientro al lavoro di altri 30 ex metalmeccanici entro aprile 2017 e di 180 entro la fine del prossimo anno.
Ai sindacati, la società ha comunicato che da settembre prossimo avvierà il secondo progetto industriale per lo stabilimento di Termini Imerese, che riguarda la produzione e trasformazione di macchine elettriche. Vale 190 milioni di euro, dovrebbe consentire la riassunzione di tutti gli operai ex Fiat entro il 2018. Il percorso per l'approvazione del secondo progetto, però, è ancora in itinere; deve ricevere l'ok di Inviatalia.
Intanto, sono 610 gli ex operai di Fca in cassa integrazione, ma la misura è scaduta a settembre. Martedì al ministero del Lavoro è previsto un incontro sul rinnovo degli ammortizzatori sociali per il biennio 2017-2018.
Secondo quanto riferisce la Fiom, nei prossimi giorni la Regione dovrebbe affrontare il nodo degli ammortizzatori sociali per i 350 lavoratori dell'indotto, in parte senza paracadute sociale dall'inizio dell'anno, utilizzando le risorse stanziate per l'area di crisi complessa di Termini Imerese e Gela.
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