PALERMO. Oviesse passa ai fatti e comunica ai sindacati l’intenzione di licenziare 22 dipendenti che lavorano nei negozi di Palermo e provincia, chiudendo definitivamente i negozi di via Pacinotti e Carini. Lo comunica la Uiltucs Sicilia che fa il punto sulla vertenza.
“Non siamo disponibili a firmare alcun accordo di questo tipo – dice Marianna Flauto, segretario generale della Uiltucs Sicilia - tranne che i licenziamenti non siano su base volontaria. Auspichiamo che si possano utilizzare strumenti alternativi come la cassa integrazione o la solidarietà a fronte comunque di un piano di rilancio presentato dall’azienda”.
Per quanto riguarda via Pacinotti, Oviesse nei giorni aveva fornito ai sindacati alcune informazioni riguardanti lo stato dell’immobile e il prezzo dell’affitto che l’azienda avrebbe voluto ridurre ma a suo dire non aveva ricevuto alcuna risposta. “Abbiamo appurato – chiarisce Flauto – che quelle informazioni che ci sono state fornite erano confuse rispetto alla reale situazione dell’immobile. Abbiamo verificato che ancora la struttura non è sequestrata e non è dunque gestita dall’Agenzia dei beni confiscati ma da un amministratore giudiziario che si è reso disponibile ad affrontare la questione della rimodulazione del contratto d'affitto tenendo ovviamente conto del valore commerciale dell’immobile”.
Flauto spiega quindi che il problema del costo dell’affitto è legato anche al fatto che prima in quella unità si trovava anche un negozio di alimentari che ora è chiuso, “per cui il problema potrebbe risolversi trovando un partner commerciale che sia interessato ad aprire un’altra attività di vendita nel piano seminterrato”.
Flauto comunica poi una buona notizia: “Abbiamo registrato la disponibilità dell’azienda Limoni a mantenere la propria attività in quell’esercizio perché la società non vorrebbe lasciare Palermo. Per cui lavoreremo insieme per trovare soluzioni fermo restando che vogliamo ancora comprendere la reale volontà di Oviesse a mantenere l’attività aperta, perché fino ad oggi questo non è ancora chiaro”.
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