PALERMO. Chiude il cantiere del passante ferroviario, con 110 milioni di opere ancora da eseguire. Saranno licenziati tutti i lavoratori. Lo ha comunicato oggi la società Sis ai sindacati. Duecentocinquanta operai erano stati mandati a casa a luglio: adesso perderanno il lavoro altri 250 lavoratori. «Si prospetta un'altra grande incompiuta per Palermo», dicono i segretari provinciali di Feneal, Filca, Fillea, convocati dal direttore della Sis, l'ingegnere Massimiliano Colucci, che ha di fatto annunciato che il cantiere verrà chiuso in quanto l'azienda non è nelle condizioni di andare avanti, perchè in «gravi condizioni economiche». «Rischia di restare monca - spiegano i sindacati - un'opera pubblica da 700 milioni di euro, tre volte il valore del tram da poco in attività, che avrebbe dovuto modificare con i suoi 37 chilometri il volto della mobilità, aggiungendo i vantaggi della metropolitana leggera, in stretta correlazione con i lavori dell'anello ferroviario». «Abbiamo scritto al prefetto di Palermo per aprire un tavolo di confronto con Ferrovie, con la Sis, con il Comune», dicono i segretari di Feneal Filca e Fillea, Ignazio Baudo, Antonino Cirivello e Francesco Piastra, e i segretari di Cgil, Cisl e Uil Enzo Campo, Daniela De Luca e Claudio Barone. Con i licenziamenti di luglio e quelli annunciati oggi, 500 dei 530 operai perdono il lavoro; rimarrebbero all'opera solo gli addetti alla sicurezza. Secondo l'azienda la commessa è in forte perdita e la Sis potrebbe aprire un contenzioso con la Rfi su aspetti tecnici e finanziari dell'opera che si sarebbe dovuta concludere entro il giugno 2018. Il passante ferroviario parte dal quartiere Brancaccio del capoluogo siciliano e arriva alla città di Carini. È stato completato l'80 per cento dei lavori. La tratta tra via Belgio e Isola delle Femmine è interrotta e questo preclude il transito dei treni da Palermo a Trapani. Per realizzare la galleria della tratta B, alla stazione Notarbartolo, è stata acquistata una «talpa» da 10 milioni di euro; un macchinario collaudato ma mai entrato in funzione. Martedì prossimo, dalle 7 alle 9, si terrà al cantiere della Sis un'assemblea sindacale. In merito all'intenzione comunicata oggi dalla SIS di interrompere i lavori di realizzazione del passante ferroviario e di licenziare tutti i lavoratori impegnati nel cantiere, il Sindaco Leoluca Orlando ha dichiarato che "questa vicenda è estremamente grave per le ripercussioni che può avere sulla vita della città. Si tratta, infatti,di un cantiere importantissimo per la mobilità futura e per la vivibilità odierna, con attuali gravi disagi alla cittadinanza e possibili gravi ripercussioni occupazionali. Anche se, formalmente, la vicenda attiene esclusivamente al rapporto fra RFI, ente appaltante, e SIS, impresa esecutrice dei lavori, l'attenzione del Comune è massima e per questo crediamo sia necessario un intervento ai massimi livelli, con un interessamento del Governo nazionale ed in particolare del Ministro per le Infrastrutture, Graziano Delrio. In prima istanza, anche per dare subito un segnale di attenzione forte da parte delle Istituzioni, non possiamo che concordare con le Organizzazioni sindacali nel chiedere un tavolo di confronto, sotto l'egida della Prefettura, al quale siamo ovviamente interessati e disponibili a partecipare. Il passante ferroviario costituisce, per la città di Palermo, un'opera di importanza strategica e non più differibile". «Siamo preoccupati per quello che sta accadendo intorno ai lavori del passante ferroviario che rispetto alle previsioni originarie, conclusione entro il dicembre 2016, già oggi avevano fatto slittare il nuovo cronoprogramma al marzo 2017, ritardando l'apertura del passante e l'attivazione del servizio per Punta Raisi». Lo afferma l'assessore regionale alle infrastrutture Giovanni Pistorio. «Si tratta - spiega - di tensioni contrattuali tra Rfi e la Sis alle quali la Regione è estranea in quanto soltanto ente finanziatore che ha già erogato le somme di propria spettanza, ma nonostante ciò questo contenzioso ha comunque elementi preoccupanti per l'interesse pubblico che ci impongono di intervenire. Rfi, con cui abbiamo appena parlato, ha immediatamente attivato un tavolo di gestione di questa crisi aziendale trasmettendo anche le note della Sis all'Anac per verificare eventuali violazioni di obblighi contrattuali». Per l'assessore di tratta di «una tensione che comunque si riverbera gravemente sulla realizzazione dell'opera su cui vigileremo essendo interesse della Regione che l'infrastruttura si concluda in tempi veloci e si attivi al più presto questo servizio ferroviario da parte di Trenitalia». «Nei prossimi giorni - annuncia Pistorio - apriremo un tavolo di concertazione, presenti i sindacati, per quanto riguarda questa ma anche le altre attività di Rfi in Sicilia che in passato hanno scontato ritardi e evidenziato un disimpegno del Governo nazionale rispetto agli investimenti ferroviari in Sicilia».