PALERMO. Panelli fotovoltaici distesi sui tetti di Palazzo delle Aquile, o almeno sulla porzione di copertura che non è visibile dalla strada. Ma anche pareti isolate e infissi a prova di dispersione di calore, nella sede tardo ottocentesca del municipio. È solo una delle ipotesi, la prima, che il Comune sta studiando per favorire il risparmio energetico negli edifici storici di proprietà dell'amministrazione. Una «rivoluzione» silente, ma incisiva, visto che finora parlare di impianti rinnovabili nei luoghi di interesse artistico era una specie di eresia.
Il ministero dei Beni culturali ha indicato le linee guida per intervenire senza snaturare o aggredire il patrimonio monumentale.
E il Comune si prepara a istituire una task force trasversale, per condividere competenze e proposte degli uffici tecnici dell' amministrazione, della Soprintendenza ai beni culturali, di architetti, ingegneri e docenti dell'Università.
DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia