PALERMO. Altri 23 operai varcheranno lunedì i cancelli della fabbrica ex Fiat di Termini Imerese, che ha riaperto sotto il marchio di Blutec lo scorso 2 maggio. Salgono così a quota 63 su bacino di 700 ex metalmeccanici gli operai tornati al lavoro dopo una parentesi lunga cinque anni.
Anche la seconda tranche di lavoratori rientrerà nello stabilimento per svolgere attività di formazione, imparare a progettare al pc componenti per auto; a fine mese si uniranno ai 20 colleghi tornati al lavoro all'indomani della festa dei lavoratori. Intanto, i sindacati attendono ancora una convocazione ufficiale dal ministero dello Sviluppo economico, prevista entro giugno, per discutere del secondo progetto di Blutec per Termini Imerese.
Vale circa 190 milioni di euro, deve ancora avere il via libera di Invitalia, l'advisor del Mise incaricato di selezionare le offerte per l'area industriale, che riguarda la produzione di due modelli di auto ibride nell'ex fabbrica Fca.
Sulla vertenza dell'ex Fiat interviene il segretario regionale della Fiom, Roberto Mastrosimone, riferendosi al mancato rinnovo della cig straordinaria per gli operai della fabbrica: "E' vergognoso il mancato rinnovo della cig per gli operai ex Fiat di Termini Imerese". "Non si capisce il motivo di questo ritardo - prosegue Mastrosimone - per anni si è proceduto con il rinnovo degli ammortizzatori sociali, adesso che c'è un progetto di riqualificazione del polo industriale e i primi operai sono tornati in fabbrica, il ministero perde tempo, non rifinanzia la misura e li lascia senza alcun sostegno economico. E' inaccettabile, proprio quando c'è il via libera al finanziamento dei progetti di reindustrializzazione dell'area finanziati dal governo nazionale, Invitalia e dalla Regione siciliana".
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