PALERMO. Sit-in unitario questa mattina dei lavoratori delle cooperative storiche dell'indotto Fincantieri davanti alla Prefettura. Si tratta di 180 operai di cooperative come la Portisti, la Picchettini, la Spavesana, che un tempo facevano le opere di carenaggio, saldatura, sabbiatura e pitturazione delle navi e che oggi sono completamente inattive per mancanza di commesse. Ma in totale un migliaio di lavoratori dell'indotto Fincantieri oggi è fermo per la crisi di commesse. «La situazione è drammatica: ci sono 180 lavoratori senza ammortizzatori sociali, per le cooperative sono finiti i carichi di lavoro perchè il Cantiere Navale è completamente fermo. E la crisi si riversa sull'indotto», dicono il segretario Fiom Cgil Palermo Angela Biondi e il rappresentante Fiom Francesco Foti, in piazza oggi con i lavoratori, per i quali è stato chiesto l'intervento del Prefetto.
«L'ultima piattaforma che ha fatto il suo ingresso per una riparazione sta svolgendo i lavori in proprio. - proseguono - L'armatore al porto paga l'affitto per l'ormeggio in banchina, la luce, il gas e l'acqua. Il Cantiere di Palermo è usato ormai come un porticciolo turistico: Fincantieri ci ha tolto tutte e tre le mission produttive della costruzione, riparazione e trasformazione navale». «Abbiamo chiesto l'urgente organizzazione di un tavolo con Fincantieri nazionale per poter avere dei carichi di lavoro immediati. L'indotto è raso al suolo. A seguire, per impedire lo smantellamento del Cantiere Navale, abbiamo chiesto un tavolo con Regione, Comune e Autorità portuale. Il prefetto si è impegnato a farci avere una risposta - aggiungono Biondi e Foti - Le istituzioni ci dicano cosa intendono fare per salvare il Cantuere Navale. Finora abbiamo assistito solo alle passerelle del ministro Delrio e del sottosegretario Faraone. E dopo l'annuncio di un incontro da parte dell'assessore Lo Bello, non siamo mai stati convocati alla presidenza della Regione».
«Abbiamo da tempo segnalato la necessità che Fincantieri cambi del tutto la propria politica sulla distribuzione delle commesse fra i diversi impianti della penisola e la manifestazione sindacale di oggi non fa che confermare le preoccupazioni su un sempre maggiore e più grave disimpegno dell'azienda da Palermo». Lo dice il sindaco Leoluca Orlando, commentando la manifestazione organizzata dai sindacati di fronte la Prefettura. «Non è immaginabile nè comprensibile che da parte di un'azienda a partecipazione statale vi sia una deliberata politica di disimpegno da uno specifico territorio, pur in presenza di commesse che potrebbero essere redistribuite fra più cantieri e in presenza, nel Cantiere navale di Palermo, di professionalità e competenze di altissima specializzazione», aggiunge.
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