PALERMO. Continua la mobilitazione dei lavoratori di Alamaviva Contact a Palermo per dire no ai 1.670 esuberi annunciati dal gruppo. Questa mattina è previsto un presidio davanti Palazzo Gamma dove si trova la sede della Wind, una delle aziende committenti; mentre nei locali del call center in via Cordova - dove lavorano circa 1.800 persone su un organico complessivo di circa 4.500 addetti in città (tra lavoratori a progetto e dipendenti a tempo indeterminato) - è previsto un ciclo di assemblee. "E' una tragedia sociale che non può rimanere inascoltata - dice Eliana Puma da 15 anni in azienda e sindacalista della Rsu Fistel Cisl di Almaviva -. La gente è esasperata, preoccupata, teme per il proprio futuro. C'è chi ha acceso mutui e ha paura di non farcela. La nostra vertenza ha una connotazione morale oltre che sociale e per questo ci rivolgiamo all'arcivescovo di Palermo". "La vertenza di Almaviva - prosegue - si gioca sulla pelle dei lavoratori. La logica dominante è che il costo del lavoro deve essere sempre più basso, mentre le aziende committenti ai propri dirigenti versano compensi da capogiro e per far quadrare i conti delocalizzano all'estero quando in Italia usufruiscono di ammortizzatori sociali".