PALERMO. Conto alla rovescia per le società di gestione degli aeroporti di Palermo e Catania: per non decadere dalla concessione dovranno superare il piano di verifica per il quadriennio 2016-2020, provvedendo a investimenti che per Punta Raisi sono quantificati in 85 milioni di euro e per Fontanarossa in 200 milioni. Gesap e Sac, a partire da questa settimana, avranno 60 giorni per presentare all'Enac "un piano credibile, pena la decadenza" sottolinea il presidente dell'Ente per l'aviazione civile Vito Riggio. Gli investimenti riguardano tutti gli aeroporti nazionali, ma il grosso della partita si gioca a Sud, con 600 milioni da impiegare, metà dei quali soltanto in Sicilia. L'Enac sollecita la stesura dei piani, dai quali dipendono i regimi tariffari per le compagnie aeree e sui quali all'ente spetta il compito di valutare i progetti, incentrati su infrastrutture e qualità dei servizi. Per affrontare gli investimenti, in assenza di un ingresso di privati (a Palermo il piano si è arenato nella scorsa primavera), restano la contribuzione dei soci o il ricorso a prestiti bancari. "Nessun ritardo nelle procedure e, soprattutto, nessun conto alla rovescia a partire dalla prossima settimana. Secondo il crono programma dettato da Enac, Gesap il 5 novembre ha inviato alla stessa il piano quadriennale degli investimenti, il piano qualità ed il piano ambiente". Lo dice l'amministratore delegato della Gesap, la società di gestione dell'aeroporto Falcone Borsellino di Palermo, Giuseppe Mistretta, in merito alle dichiarazione del presidente dell'Enac Vito Riggio. "Da un punto di vista procedurale, una volta approvato il piano da Enac, Gesap convocherà il comitato utenti aeroportuali per discutere il piano tariffario - sottolinea Mistretta - Una volta approvato il piano tariffario, Gesap ha sessanta giorni di tempo per presentare il piano finanziario. Già sin da ora possiamo affermare di avere reperito la provvista necessaria per finanziare gli investimenti".