PALERMO. Una sentenza della Cassazione mette la parola fine, dopo oltre 16 anni, a un contenzioso storico del tribunale di Palermo. Riguarda Sicilcassa. E in particolare il «Fondo integrativo pensioni». Una vicenda che parte dagli anni Ottanta, quando i lavoratori dell'istituto di credito decisero di accettare l'istituzione di un fondo integrativo per la pensione al posto di un aumento salariale. A questo fondo contribuivano in minima parte gli stessi lavoratori di tasca loro e, per la maggiore quota, la banca. La Sicilcassa fu poi messa in liquidazione. Era il 1996. In pratica veniva dichiarato il fallimento dell'istituto di credito. I dipendenti all'atto della liquidazione furono privati delle somme accantonate relative al Fondo. Furono resi disponibili soltanto gli importi versati dagli stessi dipendenti. Importi pari a circa il 5 per cento del totale. Il restante 95 per cento, ovvero la somma accantonata dalla banca, non veniva concessa ai lavoratori.
E si parla di somme importanti. Si va, infatti, a seconda dell'anzianità di servizio e del grado, da poche decine di migliaia di euro fino a trecentomila euro, per chi, ad esempio, aveva ricoperto ruoli dirigenziali all'interno della stessa azienda. Una raffica di cause è, quindi, piombata sull'istituto di credito. I dipendenti hanno, infatti, promosso una vertenza giudiziaria per ottenere giustizia. Nasceva così un contenzioso presso il tribunale fallimentare. Da allora sono passati venti anni.
DAL GIORNALE DI SICILIA DEL 21 SETTEMBRE 2015
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