PALERMO. Dire addio alla selva incontrollata di pali e cartelloni, contrastare il fenomeno dell' abusivismo nelle affissioni, ma anche garantire entrate certe e trasparenti nelle casse del Comune. Entra nel vivo in consiglio comunale la discussione sul regolamento sulla pubblicità e sul piano generale degli impianti, per provare a mettere ordine in una materia che attende da 15 anni una regolamentazione, finita spesso nelle sabbie mobili dei contenziosi e delle autorizzazioni e che sarà gestita con gare pubbliche. Il regolamento è incentrato sugli obblighi tributari e distingue la pubblicità dalle pubbliche affissioni; il piano degli impianti, invece, decreterà spazi e cartellonistica da affidare con gara. Un affare che finora, pur nel caos esistente, ha fruttato all' amministrazione circa 5 milioni di euro. I componenti di Sala delle Lapidi hanno presentato 56 emendamenti con correttivi e adeguamenti, in gran parte bipartisan, che saranno esaminati dagli uffici e martedì, dopo una «seduta sprint di 15 minuti» di ieri come accusa il consigliere Angelo Figuccia (Forza Italia), si tornerà in aula. L' ordine dei lavori è stato stabilito ieri dal presidente Salvatore Orlando. Il piano fissa la superficie complessiva degli impianti pubblicitari, sia gestiti dal Comune sia in concessione a privati, in un totale di 60.381 metri quadrati (di cui oltre 12 mila gestiti dall' amministrazione, 34 mila da privati, 7 mila per impianti di arredo urbano e 6 mila per le fermate di bus e tram), che poco si discosta dall' unico censimento (anzi autocensimento) degli spazi pubblicitari risalente al 2011 e che ne denuncia 62 mila circa.