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Raggiunta l’intesa, acqua in provincia targata Amap

Domani la firma per subentrare a Palazzo Comitini. Previsti tagli drastici delle spese per affitti e anche sul costo del personale

PALERMO. Dopo una due giorni quasi initerrotta di incontri, lettere e dichiarazioni, il futuro del servizio idrico integrato di 42 Comuni della provincia sembra tracciato. O almeno così si spera, visto che dal fallimento dell’ex Aps sono trascorsi ormai 17 mesi. Era attesa per la tarda serata (quando il giornale è andato in stampa la riunione era ancora in corso, ndr) la proroga di affitto del ramo d’azienda ad Ato da parte della curatela, per altri due mesi, che saranno estesi fino a settembre. E questa volta, però, il rinnovo dovrà servire per permettere ad Amap di subentrare alla Provincia nella gestione delle reti: già domani, la partecipata del Comune dovrebbe firmare il suo affitto del ramo di azienda. Con condizioni ben diverse da quelle che, finora, hanno legato l’Ato guidato dal commissario straordinario Manlio Munafò alla curatela fallimentare di Acque Potabili Siciliane.

È stato lo stesso presidente di Amap, Maria Prestigiacomo, con una lettera inviata nella serata di venerdì – al termine di una giornata iniziata con la manifestazione dei lavoratori alle 8.30 e un incontro a Palazzo delle Aquile durato fino alle 2 del mattino – a scrivere senza giri di parole che «lo strumento contrattuale che ha legato l’Ato 1 Palermo con la curatela fallimentare non può essere accettato dall’Amap».

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