PALERMO. Le poche unità attualmente impiegate lavorano al raddoppio della superstrada Palermo-Agrigento, nel tratto Lercara Friddi-Bolognetta, e alle opere per il passante ferroviario. Commesse che non bastano più, secondo l'amministratore giudiziario, che vuole licenziare 15 dei 24 dipendenti della Soilgeo srl, azienda sequestrata dalla Direzione investigativa antimafia nell’ottobre 2012 all’imprenditore Sergio Troia.
I cantieri non rischiano un rallentamento, proprio per l'esiguo apporto delle unità Soilgeo, ma in gioco c’è il futuro dei lavoratori, che da un anno sono in cassa integrazione straordinaria. E ieri all'ufficio del provinciale del Lavoro la Fillea e la Cgil provinciale si sono opposte ai licenziamenti.
«Un’azienda che opera in amministrazione giudiziaria — dichiarano Mario Ridulfo, della segreteria Cgil e Piero Ceraulo, della Fillea Cgil — e che sta dentro le regole non può essere tagliata fuori. È un controsenso. Ci appelliamo allo Stato. Ancora una volta a rischio sono i lavoratori delle aziende sequestrate e confiscate, per i quali invece la Cgil, anche con una legge di iniziativa popolare presentata in Parlamento, chiede da sempre maggiori tutele». I sindacati hanno chiesto la convocazione di un vertice in Prefettura con tutti i soggetti coinvolti, vogliono capire se ci sono le condizioni per far continuare a lavorare gli operai della ditta.
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