PALERMO. D’accordo, la sigla non è molto seducente: Pon-Metro. Ma andando alla brutale sintesi dei numeri, significa 130 milioni di euro di investimenti per la città. Il «Piano operativo nazionale città metropolitane» è un librone alto così, zeppo di strategie di sviluppo, obiettivi e, soprattutto, di schede tecniche e di progetti per dare alla città un «respiro» ambientalista. E allora ecco stazioni di car e bike sharing, lunghe piste ciclabili, nuovi autobus a bassissimo o nullo impatto ambientale, stazioni intermodali (lasci l’auto e prendi il mezzo pubblico), riqualificazione energetica degli edifici scolastici, azioni a difesa dei più deboli. Si tratta di fondi extra-comunali; la realizzazione del dossier, già trasmesso a Roma al ministero dello Sviluppo economico, porta la firma del dirigente Paolo Bohuslav Basile. I progetti sono inseriti in una programmazione nazionale di interventi per le 14 aree metropolitane esistenti. Non è chiesto alcun co-finanziamento al Comune che, se c’è l’accordo Roma-Bruxelles, riceverà direttamente i soldi da gestire come stazione appaltante: quindi agisce come «ente intermedio» dell’Europa, con una procedura innovativa prevista dai nuovi programmi 2014-2020, che di fatto bypassano le Regioni in molte azioni. ALTRE NOTIZIE SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA