PALERMO. È stato il piano della discordia, ma soprattutto dell’attesa. Lunga, lunghissima. Ieri, però, sala delle Lapidi ha dato il suo via libera al testo che sancisce l’apertura di 29 nuove farmacie in città.
Finalmente, viene da dire, se si considera che il clima, fino alla tarda serata di ieri, è stato tutt’altro che disteso e che, nei giorni scorsi, non sono mancati i veleni in aula.
Basta pensare che l’approvazione è arrivata solo grazie alla presenza di 16 consiglieri del Movimento 139, gli orlandiani sostenitori della manovra. In aula, infatti, ci sono stati 8 astenuti, i 6 rappresentanti del Pd (in otto prima di una breve sospensione della seduta intorno alle 20.30, ndr) più Alessandro Anello del Pdl e Filippo Occhipinti di Italia dei Valori; e un voto contrario, quello di Mimmo Russo del Gruppo Misto. Giulio Tantillo e Giuseppe Federico di Forza Italia, invece, hanno abbandonato l’aula al momento della votazione, verso le 21.15.
Cos’è il piano farmacie
Si tratta di un programma di intervento varato dalla Regione che, in tutta la Sicilia, prevede l’apertura di 222 nuove sedi, da aggiungere alle 170 già esistenti. A Palermo sono destinate 29 nuove aperture: la legge Monti del marzo 2012, infatti, ha previsto un abbassamento del quorum a 3300 abitanti per ogni farmacia. Da qui, il concorso straordinario della Regione per realizzazare i nuovi punti, a cui hanno partecipato oltre 2mila aspiranti titolari di farmacia.
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