PALERMO. Al momento sarà un Natale senza circo. Dei tre che hanno piantato le tende in città, nemmeno uno possiede ancora le autorizzazioni necessarie perché il Comune non le ha rilasciate.
La nota di un avvocato è stata come il granello di sabbia che inceppa un meccanismo che funziona da anni. Sostanzialmente, il legale ha osservato alla Commissione comunale di vigilanza sui pubblici spettacoli che tutte le aree private dove si installano circhi e luna park, non hanno conformità con lo strumento urbanistico riguardo alla possibilità di ospitare spettacoli viaggianti. Di qui, si è dato vita a una sequela di richieste di pareri e di risposte che hanno paralizzato tutto.
Infatti, la commissione pubblici spettacoli si è rivolta all’Urbanistica chiedendo se ci fossero aree private compatibili con quell’uso. La risposta, ovviamente, è stata no. Da qui, la stagnazione. Un tira e molla che dura da un mese e che in assenza di quel parere che sostanzialmente accerta l’esistenza di condizioni di sicurezza, impedisce che la questura rilasci le autorizzazioni.
«Da tempo immemore - spiega l’avvocato Anthony De Lisi, che difende i tre circhi rimasti con le ruote infossate nel pantano burocratico - si fa così a Palermo. Gli usi e le consuetudini hanno anche un senso nel nostro ordinamento».
Le strutture coinvolte sono il circo Sandra Orfei nelle adiacenze del centro commerciale Forum, Rinaldo Orfei in via dell’Olimpo, il circo Dell’Acqua al Conca d’Oro e poi i luna park con annessa fiera di fronte al Pagliarelli e accanto a Burger King, sempre in viale della Regione siciliana.
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