PALERMO. «Da qui a sei mesi si avvia il riordino del sistema fognario e depurativo della città». È l’assicurazione dell’amministrazione comunale che annuncia la copertura finanziaria di opere per 69 milioni di euro il cui elenco è stato approvato nei giorni scorsi a Roma dall’apposita commissione istituita presso il ministero dell’Ambiente.
Tutti i progetti che l’area tecnica guidata da Emilio Arcuri ha sottoposto al vaglio ministeriale sono stati «promossi», riconosciuti cioè coerenti con l’obiettivo di risolvere la procedura comunitaria di infrazione all’Italia relativa all’inquinamento di mare e fiumi. Ragione per cui sono stati stanziati dei fondi comunitari per mettere in regola, su scala nazionale, l’intero sistema depurativo.
I progetti per Palermo c’erano già, alcuni cantieri erano stati avviati e interrotti per il fallimento delle imprese. Un mezzo disastro. Ora si rimette tutto in fila, si ritoccano i progetti, se ne fanno di nuovi, si accelera sulle esecuzioni.
A fare la parte del leone nella girandola degli stanziamenti sarà l’appalto per il collettore sud-orientale, i cui lavori (ora il costo è di 33 milioni di euro) bloccati da anni, potranno ripartire entro il primo semestre del prossimo anno.
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