PALERMO. «Fai volare i tuoi sogni» era lo slogan di «Un’hostess tra le nuvole», protagonista una deliziosa e impeccabile Gwyneth Paltrow. Ma nel 2003, forse, si poteva ancora sognare. Oggi i giovani che si presentano al «recruitment day» preferiscono parlare di opportunità. Ieri erano oltre un centinaio all’hotel Idea alle selezioni - organizzate dalla Crewlink - della compagnia irlandese low cost Ryanair che cerca 1450 assistenti di volo in tutta Europa. Aspiranti hostess e steward, alcuni accompagnati dai genitori, sono lì fin dal mattino, tutti con il proprio curriculum in inglese tra le mani. Giorgio Vitanza, 18 anni, orecchino e cravatta, arriva da Piana degli Albanesi: «Partecipare al corso propedeutico, nel caso superassi questa selezione, fa curriculum, e io vorrei frequentare l’università negli Stati Uniti». Due candidati parlocchiano: «Vada come vada, almeno qui non contano le raccomandazioni». In effetti, ci piacerebbe vedere il politico di turno alle prese con una specie di signorina Rottermeier, supponiamo irlandese, che dirige il traffico: spiega, scruta, corregge i test, interroga. Allontana. I giornalisti? «Not now, please». Severissima. La mail di convocazione catechizzava perfino sull’abbigliamento: abito e cravatta per gli uomini, tailleur, tacco alto, collant color carne per le donne. E nessun tatuaggio visibile. Miss Rottermeier rispedisce a casa una ragazza che aveva la pretesa di volare con un tatuaggio.