PALERMO. “Il piano concordato col ministero del Lavoro dava un anno di tempo per attuare le misure in favore dei lavoratori Gesip. Ad oggi a parte il bando per l’esodo incentivato nulla è stato fatto. Non intendiamo firmare alcun accordo che preveda riduzioni dell’orario lavorativo o modifiche delle mansioni”: la Uiltucs, guidata da Marianna Flauto, è sul piede di guerra. A fine mese scadrà la cassa integrazione ma da Roma il ministero ha fatto intendere che non potrà garantire a tutti i lavoratori il sussidio. “Urge la ricollocazione degli operai – spiega Flauto – anche perché con i 29 milioni a disposizione non potranno essere garantiti i contratti full time. L’amministrazione comunale doveva attuare un progetto che prevedeva anche l’internalizzazione dei servizi, le verificare sui lavoratori per capire chi potrebbe andare in pensione con i requisiti prima della riforma Fornero. Non è possibile che i lavoratori debbano pagare i ritardi dell’amministrazione”. Domani intanto dovrebbe essere pubblicato il secondo bando per l’esodo incentivato ai dipendenti delle società partecipate del Comune. L'avviso dovrebbe dare la possibilità di prenotazione dal 18 al 21 novembre, per accelerare così sui tempi di erogazione. “Ma questa misura – dice Flauto – è l’unica ad essere stata portata avanti e da sola non basta. Chiediamo che vengano integrati i servizi e garantite le retribuzioni così come erano prima della cassa integrazione. Se il sindaco non ci convocherà e chiarirà la questione sarà inevitabile un dicembre caldissimo di proteste. I lavoratori con grande senso di responsabilità hanno atteso e sopportato i ritardi, ma oggi è in gioco il loro futuro. Di fronte a nuove promesse non mantenute, sono pronti a tornare in piazza”.