PALERMO. Il loro ultimo giorno di lavoro in catena di montaggio gli operai della Fiat lo ricordano ancora: era il 24 novembre 2011. Dopo tre anni di cassa integrazione l'idea di tornare a costruire macchine riaccende le speranze a Termini Imerese. E la speranza si chiama Gruppo italiano fabbrica automobili (Grifa), la società che conta di acquisire con la formula della cessione del ramo d'azienda le tute blu di Fiat e Magneti Marelli e produrre a regime 35 mila vetture nell'ex fabbrica siciliana del Lingotto. Anche se un accordo ancora non c'è, sul piatto ci sono 350 milioni di euro, fondi pubblici di Stato e Regione da investire per la reindustrializzazione dell'area. Grifa ai sindacati, questa mattina a Roma, ha illustrato il piano industriale e prevede di realizzare sette modelli di autovetture ibride ed elettriche da commercializzare in Italia e all'estero. Una citycar sarà realizzata con gli stessi componenti (dai motori alle parti elettriche, dallo sterzo ai semiassi al cambio) prodotti dalle aziende di Melfi, Pomigliano, Cassino, Termoli e Capua che forniscono a Fiat i pezzi per la nuova Panda. A rassicurare i sindacati sulla solidità finanziaria del gruppo ci ha pensato il sottosegretario Claudio De Vincenti, che ha reso nota «l'adesione della banca brasiliana Brj al finanziamento del progetto per Termini di Grifa e che il Gruppo entro la prossima settimana procederà all'aumento del capitale con altri 25 milioni di euro». L'iter di valutazione del progetto da parte di Invitalia (l'advisor del ministero incaricato di selezionare le offerte), però, non si è ancora concluso, mentre sembrerebbero al palo le altre due proposte di Biogen e Mossi e Ghidolfi. Il tempo stringe, i licenziamenti di massa sono dietro l'angolo; il Lingotto ha già avviato la mobilità per 776 operai di Fiat e Magneti Marelli, la cassa integrazione scade il 31 dicembre e i sindacati chiedono di fare presto. «La preoccupazione c'è ed è sui tempi di attuazione del piano. Non si può verificare quello che è successo con Dr Motor», dice il segretario regionale della Fiom, Roberto Mastrosimone, che torna a chiedere garanzie anche per i 250 addetti delle aziende dell'indotto. Una posizione condivisa anche da Fim e Uilm, che sottolineano la necessità di «arrivare in tempi rapidi alla firma del contratto di Sviluppo e al nuovo accordo di programma quadro». Domani gli operai torneranno a riunirsi in assemblea a Termini Imerese. Lunedì prossimo, invece, a Roma, Fim Fiom e Uilm torneranno a discutere con Fiat di mobilità ed esodi volontari, e con Grifa del passaggio alla nuova società dello stabilimento e del personale.