A Palazzo Bonocore, a Palermo, il dissidente russo Oleg Orlov, tra i fondatori di Memorial - l’associazione insignita del Premio Nobel per la Pace 2022 - ha preso parte alla Summer school «Most Memorial open society talks». Condannato in Russia per avere definito «fascista» il regime di Putin e per la sua opposizione alla guerra in Ucraina, Orlov ha ricordato anche la propria esperienza di detenzione: «In Russia ho trascorso un periodo in carcere. Ho scritto che la vittoria della guerra da parte della Russia sarebbe un disastro, non solo per l’Ucraina ma anche per l’Europa, perché significherebbe convivere con un regime spietato». Sul conflitto in Ucraina ha aggiunto: «La speranza di pace c’è sempre, ma la realtà dice il contrario. È chiaro che la pace si può ottenere solo esercitando pressione su Putin». Quanto alla posizione europea, ha osservato: «Non mi sembra che l’Europa sia debole, la posizione è giusta, ma bisogna sostenerla con i fatti». Infine, un commento sul vertice che ha visto Putin insieme ai leader di Cina e India: «È stata solo propaganda. Gli organizzatori volevano impressionare il mondo e ci sono riusciti».