
Una “passeggiata verde” di Teresa Mannino nelle prime ore del mattino all’Orto Botanico di Palermo; la condanna della guerra fratricida di Gabriele Vacis con i giovani di PoEM; il ritorno di Sista Bramini con un nuovo progetto su Ovidio, i personaggi surreali di Luigi Ciotta, le incursioni sonore di Noémi Büchi o Evita Polidoro, il nuovo libro di Giuseppina Torregrossa. E un dialogo forte e netto del grande regista, scenografo e drammaturgo polacco Krystian Lupa con il giornalista Guido Valdini.
Sono soltanto alcuni dei protagonisti della quarta edizione di Metamorphosis, dal 4 al 14 settembre all’Orto Botanico di Palermo. È anche il primo capitolo di Prima Onda Fest, nuova creatura che racchiude, oltre a Metamorphosis, anche Derive (2-5 ottobre) neonata sezione speciale per famiglie e comunità; e Approdi (23 ottobre – 8 novembre) il festival dell’innovazione di linguaggi e della coesione tra i generi, dalla periferia al centro. Nato dall’esperienza del collettivo Genìa, Prima Onda è firmato da Manuela Lo Sicco (teatro) Giovanna Velardi (danza), Luca Giannetto (musica), Cristina Alga (progetti situati), il direttore generale è Sabino Civilleri; si fonda su un modello pubblico-privato innovativo, costruito con UniPa Heritage dell’Università di Palermo e CoopCulture, in collaborazione con DAMS UniPa.
Ed eccoci a Metamorphosis: due lunghi fine settimana tra Orto Botanico e Steri, per riannodare il filo sviluppato nelle tre passate edizioni, ovvero il rapporto tra natura, spazio, accoglienza, trasformazione. Qui le arti dialogano con le piante, il tempo, i corpi e le metamorfosi. Ogni spettacolo è pensato per intrecciarsi con il luogo: il teatro incontra la biodiversità e la visione poetica dell’altro, la danza si fa forma vivente, la musica interroga la materia. Tutti spettacoli site specific, a partire proprio da Gita all’Orto, sabato 6 settembre (alle 8 e alle 9.30): da sempre ardente e stupita amante del regno vegetale, Teresa Mannino porterà tra i viali dell’Orto Botanico alla ricerca di piante e creature straordinarie e silenziose, intrecciando le storie di uomini appassionati, capricciosi e fantasiosi che hanno voluto e curato l’Orto dal 1779. Alle 18.30 sempre all’Orto Botanico, il colloquio tra Krystian Lupa e Guido Valdini. Lupa sta tenendo un laboratorio internazionale a Palermo per il progetto Inondazioni e parlerà della missione sociale dell’attore che non può essere slegato dalla realtà, ma neanche farsi sovrastare. Durante l’incontro sarà proiettato un breve frammento dal film Shelter all night improvisation, che riassume un'improvvisazione di 15 ore su Il Processo di Kafka diretto da Lupa nel 2017. Gli attori, su indicazione del regista, hanno lavorato all’ invenzione della parte centrale del romanzo che Kafka stesso non aveva scritto, confermando l’idea dell'artista, dell’attore capace di anticipare ed inventare la realtà.
Il festival si aprirà giovedì (4 settembre) alle 19.30 all’Orto Botanico con il primo capitolo di Dialogo a Giorno, incursioni delle danzatrici Federica Aloisio e Federica Marullo. Alle 20, Emerald, un poemetto sullo sparire, video installazione poetica di fotografie, montate in un film con voce e musica, sul dire addio all’ambiente e ai suoi abitanti: un tributo alla necessità di preservarli. È un progetto di Azzurra D’Agostino che ha composto sette capitoli, che sono sette addii e altrettanti tributi: a Emerald, all’architettura, alle persone, agli animali, al bosco, all’acqua, alle stelle.
Alle 21, Non tre sorelle un “non spettacolo” di Enrico Baraldi, prodotto dal Teatro Metastasio di Prato. Tutto parte e probabilmente finisce con Cechov: ma uno dei suoi testi cardine, “Tre sorelle” acquista una valenza particolare se riletto da un gruppo di attrici di Kiev giunte in Italia grazie al progetto di accoglienza Stage4Ukraine. Ecco come uno spettacolo nasce, si annulla e rinasce; con Susanna Acchiardi, Alice Conti, Anfisa Lazebna, Yuliia e Nataliia Mykhalchuk.
Venerdì (5 settembre) alle 19.30 allo Steri, il secondo capitolo di “Dialogo a Giorno” introdurrà al concerto alle 21.30 Amici Cellorum è un gruppo di violoncellisti che, uniti dalla passione per la musica da camera, si incontrano per la prima volta in Sicilia, portando un dialogo musicale intimo e vivace. Con un repertorio che spazia dalla musica classica a contaminazioni moderne, ecco Bernhard Lörcher, Anabel Lörcher, Giulia Andrea Trevisano, Cristian Barraco, Federico De Zan, Valentina Ventura e Viviana Caiolo.
Sabato (6 settembre), oltre alle passeggiate narrative di Teresa Mannino, alle 20 all’Orto Botanico, Tempeste. L’ulivo, il vino, le pietre gradito ritorno di Sista Bramini, che più di ogni altra ha indagato un dialogo possibile con la natura. In questo caso trae dalle Metamorfosi di Ovidio, tre miti che, in modo diverso, parlano di catastrofi e rinascite. Dall’origine dell’olivo, e la fondazione di Atene e della democrazia, alla nascita del vino nata da catastrofe sentimentale; alla rinascita del genere umano. Un grumo di relazioni inedite tra dei, donne, uomini e animali, relazioni che invitano a immaginarci in modo nuovo. Alle 22, Kryos. Astrazione reale, performance video musicale del collettivo Video Pixel Shapes (Andrea Criscione, Andrea Campo, Giovanni Mezzasalma e Simone Scarpello), con Michele Di Leonardo, prodotta da Curva Minore. Un viaggio per ghiacci e suoni, particelle e distorsioni sonore, per riflettere sui disastri dovuti ai cambiamenti climatici.
Domenica (7 settembre) si chiude la prima settimana di festival: alle 17.30 all’Orto Botanico “Allegra”, fiaba teatralizzata per i più piccoli di Gisella Vitrano e Marcella Vaccarino per il Piccolo Teatro Patafisico. Alle 19.30 INnaturale di Emanuela Dall’Aglio, nuovo allestimento di Campsirago Residenza: uno scienziato inconsueto conduce alla ricerca di strane creature per scoprire e registrare i loro pensieri; un viaggio misterioso che svela la presenza di animali immaginari: la covatrice con le sue numerose uova, la vecchia topa che tesse baffi di pesce gatto, decine di “lumacoscidi” e, per i più coraggiosi, la tana del “nero-lupo”. INnaturale è uno spettacolo itinerante e site specific, per tutte le età.
Si riprende martedì (9 settembre) alle 18 all’Orto Botanico con la presentazione dell’ultimo libro di Giuseppina Torregrossa, “Corta è la memoria del cuore” [Mondadori]: le donne della famiglia Accoto, una storia magica di silenzi e parole che si tramandano col sangue, generazione dopo generazione. La scrittrice a colloquio con la giornalista Eleonora Lombardo, introduce Lia Vicari, lettura di Marco Gambino.
Mercoledì (10 settembre) alle 18.30 L'estetico e l'artification, colloquio con Ugo Morelli, professore di Scienze cognitive applicate alla vivibilità, al paesaggio e all’ambiente. Alle 19.30 LAND_SCAPE_Osmosi, coreografia pensata per spazi all’aperto del Collettivo di creativi SicilyMade; e alle 21.30 “Orbita - e Tu splendi”, esperienza immersiva costruita per Ypsigrock da Evita Polidoro, batterista, cantante e compositrice, tra le voci più originali della nuova scena jazz italiana. Giovedì (11 settembre) tocca a “94 passi in giardino” dell’attrice-giardiniera Lorenza Zambon; alle 20.30 terzo capitolo di “Dialogo a Giorno” di Federica Aloisio, Federica Marullo e Valeria Zampardi. Venerdì 12 settembre “I Tolki, i parlanti” progetto di Ida Travi; l’arrivo a Palermo di “Sette a Tebe, un terribile amore per la guerra”, sguardo sulla guerra fratricida di ieri e di oggi, di Gabriele Vacis per il giovane collettivo PoEM. Sabato ( 13 settembre) il racconto onirico e surreale di un lavoratore di un macello: “Abattoir Blues” di Luigi Ciotta; e alle 20, “Soliloqui Positronici” viaggio fantascientifico di Mariagiulia Colace ispirato al mondo di Isaac Asimov. Chiude “Does is still matter” performance sonora di Noémi Büchi. sound artist e compositrice franco-svizzera che esplora il potenziale delle strutture musicali multigenere. Domenica (14 settembre) Metamorphosis è alla sua ultima giornata: da “Futuro poetico siciliano” reading di Giuseppe Cutino a partire dal libro di Lina Prosa; al concerto di Francesco Guaiana 4et, brani originali del chitarrista, eseguiti dal quartetto completato da Edoardo Donato, Gabrio Bevilacqua e Giuseppe Santoro.
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