Rocco Hunt torna in Sicilia con due live dal sapore estivo: venerdì a Catania e il giorno dopo a Palermo il salernitano farà cantare tutti, prima a Villa Bellini e poi al Teatro di Verdura. Due appuntamenti che porteranno sul palco l’album Ragazzo di giù, un lavoro discografico che ha visto le collaborazioni di Gigi D’Alessio, Irama, Clementino e tanti altri. Dopo il successo sanremese Mille vote ancora, l’artista è pronto a trasformare i suoi live in un vero manifesto pop-urban, mescolando radici e nuove sonorità. «Con la Sicilia - dice Rocco Hunt - ho un legame molto forte anche dal punto di vista musicale. Il Regno delle Due Sicilie era la massima espressione di questo gemellaggio. Sono felice di ritornare». Per lei Catania e Palermo: qual è il suo rapporto con questa terra? «L’ho sempre considerata la mia seconda regione. C’è un gemellaggio artistico e culturale con la mia terra, la Campania, che percepisco ogni volta che metto piede lì. Condividiamo anche la stessa musica: alcuni cantanti siciliani cantano canzoni napoletane, come se fossero di Napoli». Cosa le viene in mente quando pensa a quest’Isola? «Sono principalmente legati alla musica e alle esperienze che mi hanno portato a visitarla. Tra le cose che ricordo con più piacere c’è l’affetto e l’amore che ricevo dai miei supporter, quasi come se fossero della mia città. Quando si va fuori è difficile trovare il calore della propria terra, ma la Sicilia è una delle poche eccezioni». L'articolo completo sul Giornale di Sicilia oggi in edicola e nell'edizione digitale.