Enigmatici, sacrali e iniziatici, i labirinti attraversano i millenni, custodendo tra intrecci e cerchi insondabili messaggi ermetici. Un cammino arduo ma anche potenzialmente ingannevole che può concedere, a chi osa varcare i suoi meandri, la via della rinascita. Per Platone il primo labirinto sarebbe stato realizzato ad Atlantide, e raffigurava cerchi concentrici alternati con terre di mare. Gli esemplari del Labirinto si perdono nella notte dei tempi. Uno tra i più antichi al mondo si trova in Sicilia, a Erice, e secondo gli archeologi sarebbe legato al culto del sole. Ma la valenza ermetica del sole è anche in altri labirinti come quello della cattedrale di Chartres dove nel pavimento della navata laterale occidentale, a mezzogiorno del solstizio d'estate, un raggio di sole filtrando da un foro della vetrata di Sant'Apollinare illumina la lastra di pietra più bianca e di sbieco rispetto alle altre, forse indicando la via come nei labirinti di Salomone, ove il percorso di cerchi concentrici è interrotto in alcuni punti. Il Labirinto di Erice è datato al 3.000 a.C. e fu scoperto nella volta della Grotta di Polifemo nel 1986 da Giovanni Vultaggio, presidente dell'Archeoclub di Trapani. È un pittogramma dipinto in ocra rossa con sei volute concentriche di forma ellittica per un diametro di circa trenta centimetri con accanto altre misteriche figure tra cui un antropomorfo femminile, un animale e puntini che potrebbero essere delle stelle. Si tratterebbe di un diagramma cosmico dedicato al sole dove le sei volute alluderebbero ai sei mesi che separano i solstizi e difatti, come a Chartres, nel tramonto del solstizio d’estate i raggi del sole illuminano il pittogramma. Non possiede percorsi tortuosi come i successivi labirinti, ma con le sue linee concentriche richiama l’idea di un viaggio dall’esterno verso il centro come nei labirinti iniziatici, rammentando anche i cerchi concentrici citati da Platone. Il labirinto ha assunto spesso valore iniziatico e a San Severo, ad esempio, sotto la tomba del principe Raimondo di Sangro, la pavimentazione originaria era a forma di labirinto, monito della difficoltà nel cammino verso la conoscenza e simbolo alchemico della Grande Opera. Il labirinto della vita è spesso riferimento alla storia di Teseo che nel cuore del labirinto affrontò prove oscure e sentieri incerti. Come lui, ogni essere umano, attraversando l’enigma può conquistare la luce e Arianna - ossia come scrisse Fulcanelli, “airagne”- raffigurerebbe il ragno dell’anima che lasciò sul pavimento la traccia della sua tela, monito a cercare quella traccia. Più vicino all’idea tradizionale di Labirinto è l’altro importante esemplare siciliano presente a Ragusa, il labirinto del Castello di Donnafugata, realizzato nell’Ottocento da Corrado Arezzo de Spuches nel parco dello splendido castello che ancor oggi si può ammirare. È incredibilmente simile all’enigmatico labirinto di Hampton Court a Londra. Come quello, la particolarità è non solo la pianta trapezoidale in quanto è sì un trapezio, ma dalla forma stilizzata all’interno della quale ritengo sia evidenziato un grande calice che potrebbe alludere al sacro Graal (come per il labirinto di Hampton Court). Il trapezio è estremamente spigoloso e presenta un gioco di forme che alludono alle antiche rune, allusione cifrata al percorso dell’iniziati. È realizzato in pietra bianca ragusana e sorvegliato all'ingresso da un soldato di pietra che probabilmente allude alla protezione al percorso iniziatico. Ha una base più ampia e una più stretta, come il percorso che si restringe permettendo all’iniziato di eliminare le impurità e il superfluo e accedere alla luce. I labirinti hanno attraversato le epoche, lasciando traccia di sé, come ad esempio il Mosaico dal Cubiculum 42 di Pompei nella Casa del Labirinto, che raffigura un labirinto con al centro Teseo e il Minotauro. Ritengo che sia presente anche a Palermo, nella ermetica villa Giulia realizzata per volere dei massoni del tempo. Si trova in una collinetta dove sono presenti grandi blocchi di pietre disposte a labirinto che ci riportano ai Labirinti Salomonis, disposte in modo circolare in modo da simboleggiare il percorso degli iniziati.