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I Simple Minds: «Quest’Isola ispira»

I due concerti al Teatro Antico di Taormina. Jim Kerr conferma l’amore per la Sicilia: «Qui sono rinato e in due brani racconto la gioia di scoprire questa terra»

Dalle note tra le colonne antiche, al vento che arriva dal mare fino allo sfondo dell’Etna: i Simple Minds tornano a Taormina con un live che sa di mito e sound. La band scozzese, infatti, ha scelto ancora una volta la Sicilia con un bis al Teatro Antico prima sabato 26 e poi domenica 27 luglio. La seconda data è già sold out, mentre per la prima, ancora qualche biglietto è disponibile. Un doppio appuntamento dal sapore emozionante per i fan, ma anche per Jim Kerr, che proprio dalla Sicilia ha tratto nuova linfa artistica e personale. E questo non fa altro che trasformare il concerto in qualcosa di più, uno show che sarà una sorta di abbraccio lungo quarant’anni di storia da Don’t You (Forget about me) a Alive and Kicking, passando per le visioni più recenti. E sul palco ci sarà una band pronta a raccontare il loro percorso, capace di rinnovarsi ma restando fedele al loro sound. «Non dimenticherò mai - dice Jim Kerr - la prima volta che sono arrivato in traghetto da Reggio Calabria al porto di Messina. È così che tutti dovrebbero avere il primo impatto con la Sicilia: attraversando quelle acque cariche di magia».

Due concerti a Taormina. Quali sono le vostre sensazioni nell’esibirvi circondati da duemila anni di storia, con l’Etna sullo sfondo?

«È una situazione unica. Ci sono altri anfiteatri greci e romani antichi, tutti spettacolari a modo loro. Ma nessuno ha l’aspetto del Teatro di Taormina. E per questo dobbiamo ringraziare anche la presenza maestosa dell’Etna sullo sfondo. Nessun altro offre una vista simile».

Jim, vive in Sicilia ormai da un po’ di tempo. Come ha influenzato questa Isola il suo modo di scrivere e il suo sound?

«In Sicilia sono rinato, sia a livello personale che come artista. Questa terra mi è entrata nel cuore e nell’anima. È come se mi fosse entrata fin dentro le cellule, portando con sé nuova energia sotto ogni aspetto».

Il vulcano, la terra e il mare: se la Sicilia fosse una vostra canzone, quale sarebbe?

«Due brani dei Simple Minds sono stati ispirati proprio perché vivo in Sicilia: Different World e New Sunshine Morning raccontano la gioia che ho provato mentre cominciavo a conoscere e comprendere la vostra Isola».

Dopo il Global Tour 2024 e sei date sold-out in Italia, cosa vi ha spinti a tornare?

«La forte richiesta del pubblico e siamo felicissimi di tutto questo. Il nostro primo concerto in Sicilia è stato nel 1983: un’esperienza meravigliosa che ha fatto conoscere i Simple Minds all’Isola. Chi l’avrebbe mai detto che più di quarant’anni dopo saremmo stati ancora qui a esibirci in Sicilia?».

Don’t You (Forget about me) ha cambiato la vostra carriera…

«Di recente ha superato un miliardo di ascolti su Spotify. È un brano che continua ad avere significato anche per le nuove generazioni. Siamo fortunati ad avere una canzone così nel nostro repertorio».

Come vivete i concerti live in un’epoca dominata da streaming e tecnologia?

«Alla gente non basta passare la vita davanti a uno schermo. È per questo che chi può permetterselo continua a viaggiare in luoghi come la Sicilia. E lo stesso vale per la musica dal vivo: ha una forza viscerale che la gente ama vivere. Niente può sostituire l’emozione di vedere i tuoi artisti preferiti in carne e ossa, lì davanti a te, su un palco».

Cosa vi sentite di dire a tutti quei giovani che vogliono fare musica?

«Sapere che i Simple Minds ispirano i giovani artisti è un grande complimento. Io stesso continuo a trarre ispirazione dai miei eroi musicali. Ma non mi sento di dare consigli a nessuno. Per me diventare artista è stato una sorta di “vocazione”. Nessuno mi ha mai dato indicazioni: ho preferito fare le cose a modo mio e non secondo la via di qualcun altro».

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