Palermo

Venerdì 04 Luglio 2025

Porta dei Greci, riemerge un affresco del 1500: scoperto il Crocifisso di Bartolomeo Navarrete

 
 
 
 

Un ritrovamento di straordinario valore storico e artistico è avvenuto nel cuore della Kalsa. Durante i lavori di restauro all’interno di Porta dei Greci, sotto Palazzo Forcella De Seta, è venuto alla luce un affresco raffigurante un Crocifisso attribuito a Bartolomeo Navarrete, risalente alla fine del 1500. Il recupero dell’opera è stato possibile grazie a un’opera di restauro certosina e a una ricerca archivistica approfondita condotta da Maurizio Vesco, funzionario archivista dell’Archivio di Stato di Palermo, su incarico di Ance Palermo. Fondamentale, tra le fonti consultate, il volume settecentesco Le porte della città di Palermo al presente descritte, pubblicato nel 1732 da Antonino Mongitore sotto lo pseudonimo di Lipario Triziano, che descriveva già all’epoca l’esistenza di una “Immagine del SS. Crocifisso” affrescata all’interno della Porta. «Se il crocifisso, un tempo racchiuso entro una cornice in stucco, certamente più tarda, si presenta purtroppo assai deteriorato e mutilo di moltissime parti, un po’ meglio conservato è il robusto telaio architettonico, composto da pilastri scanalati completi di capitelli e alte trabeazioni modanate con fregio a rosoni – spiega Vesco –. Si tratta di raffigurazioni di carattere apotropaico, volutamente realizzate in uno dei punti strategici di accesso alla città, finalizzate a garantire protezione tanto ai viandanti che alla comunità cittadina». Secondo la narrazione di Mongitore, ai piedi della croce erano presenti due figure sante – Santa Cristina e Santa Eulalia – anch’esse oggi scomparse, insieme a un’iscrizione descritta ma non più visibile. Il racconto completo della scoperta è contenuto nel volume “Il tesoro nascosto di Porta dei Greci”, voluto da Ance Palermo ed edito da 40due edizioni. Nel libro si legge: «L’affresco è, dunque, da datare all’anno 1580, nel pieno del governo di uno dei più celebri fra i viceré di Sicilia, il duca di Paliano e di Tagliacozzo Marco Antonio Colonna. Il legame tra l’opera e il condottiero-statista romano trova, in qualche modo, conferma ancora nella narrazione di Mongitore. L’importanza dell’intervento di recupero intrapreso dall’Ance non risiede tanto, o quanto meno non solo, nell’avere riportato alla luce e restaurato quanto rimane dell’affresco del Crocifisso di Bartolomeo Navarrete. Il merito di questo lavoro sta, invece, nell’avere riportato all’attenzione della città e della sua comunità un manufatto architettonico di speciale interesse quale la porta dei Greci, la cinquecentesca porta Africa o Vega, uno degli esempi più interessanti nell’Isola di porta rinascimentale giunta sino a noi nella sua complessità, e di tipologia e di linguaggio, seppur anch’essa in parte per frammenti, un oggetto d’arte e un “pezzo di città” intriso di simbolismi, monumento della storia non solo siciliana, ma mediterranea – la mitica impresa d’Africa da parte di Juan de Vega che essa è chiamata celebrare nelle intenzioni del viceré-condottiero spagnolo – oggi purtroppo negletta e mortificata». A sottolineare il valore del recupero è anche Giuseppe Puccio, presidente di Ance Palermo: «Il restauro di questi spazi all’interno di Porta dei Greci è un piccolo ulteriore passo avanti nell’ormai ultradecennale percorso di recupero di Palazzo Forcella De Seta. Si tratta di uno spazio completamente dimenticato che al momento dell’acquisto del Palazzo da parte di Ance Palermo era addirittura murato. Oggi viene riportato alla luce e, sotto uno strato di fuliggine, rivela la sorpresa di un importante affresco. Abbiamo voluto collegare questi ambienti ristrutturati agli uffici di Ance Palermo, completando così il recupero, anche funzionale, della parte basamentale del bastione e del piano terra di Palazzo De Seta e ci fa piacere pensare che questo possa essere considerato come il nostro contributo per la riqualificazione del quartiere della Kalsa e, in generale, del centro storico – conclude Puccio –. Ci auguriamo ora che altri soggetti istituzionali intervengano per il restauro della Porta dei Greci, che versa in condizioni alquanto precarie e per il ripristino di condizioni di decoro dell’intera area circostante che, purtroppo, è ridotta a un accampamento e a un dormitorio all’aperto».

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