Ustica, manomessa la recinzione: reperti dell'Età del Bronzo in pericolo nell'antiquarium di un'area chiusa per lavori
In quell'antiquarium di Ustica chiuso per un intervento di restyling i reperti preistorici erano facilmente raggiungibili da tutti e quindi potenzialmente alla mercè dei tombaroli, secondo quanto denunciano un deputato regionale, Ismaele La Vardera di Controcorrente, e un consigliere comunale del Comune isolano, Diego Altezza. Raccontano che stamattina, 24 maggio, hanno effettuato un sopralluogo ed hanno scoperto beni catalogati non protetti. «C'era una porta senza finestra divelta. Dovrebbe rendere inaccessibile il magazzino, ma così non era. Una situazione incredibile», dicono La Vardera e Altezza. L'antiquarium è quello che si trova nel Villaggio dei Faraglioni di Ustica, che come si legge sul sito della Regione Siciliana, «costituisce un esempio significativo e completo di abitato della Media Età del Bronzo (1400-1200 a.C.), testimoniando un momento di particolare sviluppo e di intenso popolamento dell’isola». L'area fa parte del Parco archeoologico Himera-Solunto-Iato. Il direttore del Parco, Mimmo Targia, spiega che «il cantiere è fermo perché si attende l'approvazione di una variante per la sostituzione degli infissi. Lo spazio era regolarmente chiuso con i catenacci. La finestra mancante è stata prelevata per essere usata come campione per la sostituzione degli infissi. La ditta che sta effettuando i lavori mi assicura di avere provveduto a sigillare gli spazi con una pannellatura. Qualcuno probabilmente ha manomesso l'area recintata, forzando cancello e pannelli».