Premio Borghi dei Tesori, oltre 16.500 voti per finanziare i restauri con il contest Il Mio Dono
La Sicilia si è mossa tutta e i voti sono piovuti a migliaia, oltre 16.500, ognuno contribuiva a far fare un passo avanti alla sfida collettiva per scalare la classifica de Il Mio Dono, il contest di Unicredit che distribuisce 200 mila euro a progetti di enti non profit di tutta Italia. Le Vie dei Tesori ha candidato il programma di restauri e rigenerazione di 52 borghi siciliani, rendendolo protagonista di un contest on line per aggiudicarsi il finanziamento. A vincere la sfida è stata Prizzi con 2009 voti, seconda Bisacquino con 1621, terza Centuripe con 1363; i voti sono arrivati dalle comunità ma anche dai tanti emigrati all’estero. Una mobilitazione in linea con il progetto sul Turismo delle Radici, rivolto agli italo-discendenti nel mondo, che vede partner sia la Fondazione Le Vie dei Tesori che l’associazione Borghi dei Tesori e che ha coinvolto tutti i Comuni della rete. Nei tre Comuni vincitori si potranno certamente finanziare i progetti di restauro e di valorizzazione territoriale che verranno candidati. Ai due più votati andranno 5 mila euro. Il primo premio è sostenuto dall'associazione Borghi dei Tesori (nata nel 2021 come costola della Fondazione le Vie dei Tesori, oggi riunisce una sessantina di piccoli comuni siciliani), il secondo arriverà grazie al supporto Il Mio Dono di Unicredit. Ma si riuscirà a fare di più, visto che si sta muovendo anche il mondo imprenditoriale: il primo a scendere in campo è il Gruppo Mangia’s, che gestisce 13 realtà alberghiere tra Sicilia e Sardegna e che sosterrà con 3 mila euro il progetto del Comune arrivato terzo. «Facciamo ospitalità, un mestiere che qui al Sud è facile e bellissimo - dice Marcello Mangia - siamo profondamente legati a una terra a cui sentiamo di appartenere. E crediamo sia un forte dovere per realtà come la nostra, partecipare a iniziative che diano valore al territorio e mettano al riparo tesori che ci appartengono. Speriamo che altri ci seguiranno, ognuno con le sue possibilità». L’appello, quindi, è al mondo dell’impresa, perché partecipi a una mobilitazione per sostenere la rinascita delle aree interne della Sicilia, piene di tesori ma afflitte da spopolamento e da invecchiamento della popolazione. «È un appello a tutti a dare un segnale per il rilancio dei nostri borghi – dice Laura Anello, presidente della Fondazione Le Vie dei Tesori -. Sono piccoli interventi che hanno però un grande valore per le comunità, danno un segnale di attenzione e di cura; e possono anche innescare impatti sociali sul territorio, dando speranza e fiducia ai giovani; non si tratta solo di dare un contributo economico ma di adottare una piccola comunità». La speranza, infatti, è di scorrere via via la classifica dei Comuni, finanziando anche altri interventi per un massimo di 3 mila euro ciascuno. Felici i sindaci dei borghi vincitori. «Bisogna crederci, avere tanta passione e impegno – dice Antonina Comparetto, sindaco del Prizzi - abbiamo coinvolto cittadini, l’intera giunta, amici, funzionari, e tanti emigrati. Il premio è il simbolo del nostro obiettivo testardo di voler far conoscere questo piccolo borgo dei Sicani, la somma servirà per avviare i lavori sulla torre di avvistamento del castello di Prizzi». «È stata una competizione sana, con il sorriso - interviene Tommaso Di Giorgio, sindaco di Bisacquino - un risultato per tutta la comunità, sono arrivati i voti dei tanti bisacquinesi che vivono all’estero. Valuteremo con i tre parroci quale intervento sia più urgente, i nostri beni più importanti e bisognosi di cure sono nelle chiese». «E’ un obiettivo di tutta la comunità, c’è stata una condivisione spontanea straordinaria - spiega il sindaco di Centuripe, Salvatore La Spina -, vuol dire che si inizia a pensare alla propria storia e alla cura del proprio paese. Ci dedicheremo alla messa in sicurezza dell’antica chiesa dell’Addolorata a cui i centuripini sono molto affezionati. E su cui stiamo avviando anche un crowdfunding». L’associazione Borghi dei Tesori ha già promosso e sostenuto restauri e interventi di rigenerazione territoriale nella sua rete, anche con il supporto di Fondazione Sicilia: negli ultimi tre anni, tra gli altri, i magazzini dei pescatori a Portopalo di Capo Passero per farne un distretto creativo, l’orologio della torre di Calatafimi Segesta che segna il tempo della comunità, l’allestimento dei cannocchiali sul sentiero dei grifoni di Alcara Li Fusi, il restauro dell’ingresso monumentale all’eremo di San Pellegrino, a Caltabellotta.