L’amore e l’alchimia, il vento dell’Illuminismo che soffiava al tempo anche a Palermo , l’omosessualità nel Settecento, vero tabù per l’epoca punibile col rogo. Il nuovo romanzo di Salvatore Requirez, La Macchia, uscito il 20 novembre per i tipi Nuova Ipsa, tocca argomenti inediti e non comuni per l’epoca vissuta, una storia che intreccia altre storie dalle tinte forti. L’autore, che aveva dato alle stampe quasi una dozzina di volumi sulla famiglia Florio, stavolta si è voluto cimentare nella stesura di una storia famigliare ambientata nella metà del ‘700.
La storia
Il principe Alfonso Montero, sequestrato dai corsari tunisini, dopo vent’anni di prigionia in Africa, riesce a liberarsi e a tornare a casa. Trova la sua città cambiata e, soprattutto, scopre che qualcuno si è impossessato della sua identità, della sua famiglia e di tutto ciò che un tempo era suo. Preoccupato anche per il figlio che non ha mai conosciuto, è oppresso dalla potenza dell’impostore ed è costretto a vivere sotto falso nome. Il testamento paterno lo illumina però su un passato sconosciuto e su un enigma che darà una svolta agli eventi. Storie di delitti, amori, corruzioni e tradimenti si incrociano con fatti di cronaca realmente accaduti grazie a una ricostruzione temporale basata sui diari del marchese di Villabianca, raffinato storico siciliano.
L’impostore verrà inchiodato dopo lunghe traversie e difficoltà, ma le sofferenze del principe non sono affatto finite. L’angosciante pressione della morale del tempo gli segnerà per sempre la vita, nel modo più doloroso possibile. Usando un linguaggio autentico, tratto da formulari e documenti dell’epoca, arricchito da idiomi vernacolari, Requirez ci regala un altro intenso romanzo storico spunto di molteplici riflessioni.
L’autore
«Ho voluto spazzare un po’ di polvere dagli scritti del Villabianca, non per dare nuova luce alla sua penna, ma per parlare di ciò di cui lui, succube della morale del tempo, mai avrebbe parlato. E poi per dar vita a tanti personaggi semisconosciuti del nostro passato che incontriamo solo quando leggiamo il nome di una via. Spero che ai lettori piaccia l’affresco che ho voluto abbozzare di quella Palermo Felicissima, che raramente lo era davvero”, dice Requirez. Un viaggio lontano nel tempo, uno scorcio della Sicilia del XVIII secolo, che ci rivela come certi aspetti della vita di allora siano ancora fortemente attuali. «Scelse la strada della moderata ironia. Sapeva che solo gli interlocutori più fini capiscono che è l’anticamera del disprezzo...»
Le presentazioni
Il libro sarà presentato il prossimo 27 novembre alle ore 18, allo stand Florio, in via Messina Marine 40, a Palermo. Farà poi tappa il 4 dicembre, alla Feltrinelli, in via Cavour 133, sempre alle 18, e il 7 dicembre nella libreria Voglia di Leggere, in via Pacinotti 36 a Palermo. Sarà presente l’autore.
Caricamento commenti
Commenta la notizia