Palermo

Martedì 22 Ottobre 2024

Da solisti e sul podio: al teatro Politeama di Palermo sbarca il talento di Sollima e Lonquich

Doppio weekend di musica d'alto livello al Politeama di Palermo con l'Orchestra Sinfonica Siciliana e due musicisti di carriera internazionale. In attesa dell'avvio ufficiale della 65.a stagione 2024/2025, il primo appuntamento è venerdì e sabato con il violoncellista e compositore palermitano Giovanni Sollima (foto qui sopra), mentre il 2 e 3 novembre toccherà al pianista e direttore Alexander Lonquich (foto sotto). In triplice veste - anche di direttore - Sollima proporrà al Politeama (venerdì alle 21 e sabato alle 17,30) musiche di Haydn e musiche proprie. Una selezione delle 150 Canzoni originali scozzesi trascritte da Haydn e pubblicate in due raccolte nel 1792 e nel 1795 sarà eseguita in prima esecuzione a Palermo nella versione per violoncello e orchestra realizzata da Giovanni Sollima, il quale annota: «Il violoncello è solista in questi tre canti perché ogni brano viene introdotto con la versione originale dei canti (ancora oggi popolarissimi in Scozia) e riprende più tardi con le ornamentazioni. Mi ha ispirato John Gunn, un musicista che studio da qualche anno e autore - tra l'altro - di un paio di trattati assai interessanti in uno dei quali utilizza diversi canti scozzesi corredati di diteggiature per il violoncello». Ancora Haydn in programma con il Concerto n.2 in re maggiore per violoncello di cui nel 1951 si è affermata l' autenticità. Il brano è stato composto da Haydn nel 1783 verosimilmente per Antonin Kraft, primo violoncello dell'orchestra del principe Esterházy. All'iniziale Allegro moderato segue un Adagio di grande raffinatezza e l'Allegro finale conclude in brillantezza il Concerto. Dei suoi Folktales composti nel 2009 su commissione della Budapest Festival Orchestra dice Giovanni Sollima: «Nel brano non faccio uso di temi popolari o di materiale etnico anche se la natura di certe melodie o figure ritmiche può darne l'impressione». La composizione si articola in otto blocchi fra loro collegati con aree solistiche all'interno di tipo improvvisativo. Docente dal 2010 presso l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, Giovanni Sollima, che ha anche scritto per il cinema, il teatro e la televisione, ha suonato nelle più importanti sale in tutto il mondo e collaborato con le orchestre di Chicago, Mosca, Berlino, Budapest. Il 2 novembre alle 21 il primo dei due concerti di Alexander Lonquich, solista e sul podio della Sinfonica Siciliana, con replica l’indomani alle 17,30. Ritorna così a Palermo il pianista tedesco (nel 2006 ha suonato al Teatro Massimo diretto da Claudio Abbado) per Mozart e Brahms. Il Concerto in si bemolle per pianoforte di Mozart che apre il programma è l'ultimo dei Concerti per tastiera composti dal Salisburghese e instaura un fitto dialogo tra solista e orchestra nell'intreccio dei motivi e nel gioco delle modulazioni. Di carattere assorto e introspettivo, esordisce con un tema cantabile nell'Allegro venato di malinconia. Dopo il tono sommesso dal clima lirico del Larghetto, l'Allegro, che riprende il tema di un lied di Mozart, conclude con rasserenante gioiosità. La Sinfonia n.2 in re maggiore di Brahms,con Lonquich sul podio, ha la sua prima esecuzione diretta da Hans Richter il 30 dicembre 1877 e incanta i viennesi. «Una piccola sinfonia gaia, innocente», ne scrive lo stesso autore. Sono i corni a introdurre il primo tema dell'Allegro ma non troppo cui ne segue un secondo, cantabile, affidato ai violoncelli. L'ispirazione poetica presiede l'Adagio ma non troppo con un tema di tenera malinconia esposto dal violoncello, un canto tra i più intensi di Brahms e il movimento si dipana in un’accattivante atmosfera pastorale. Il carattere di gioioso capriccio caratterizza il successivo Allegretto grazioso e in un ambito di poetica spontaneità, il finale, Allegro con spirito, conclude armoniosamente la Sinfonia. Direttore artistico dal 2020 della Fondazione Scuola di Musica di Fiesole, Alexander Lonquich è stato insignito di numerosi premi, dal Diapason d'Or al Premio Abbiati. Il suo doppio CD «Schubert 1828» nel 2019 ha ricevuto il prestigioso «Preis der deutschen Schallplattenkritik».

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