Sedici autori nazionali e internazionali, oltre 30 discussant, mostre, concerti, talk. Torna dal 23 al 26 ottobre ai Cantieri Culturali alla Zisa, il Festival delle Letterature Migranti giunto quest’anno alla decima edizione. «Generazioni», il titolo scelto dal direttore artistico Davide Camarrone per riflettere sulla trasmissione della conoscenza e le trasformazioni del sentire sociale a partire dai grandi nodi irrisolti: dalla migrazione ai diritti di cittadinanza per i giovani italiani di seconda generazione, dallo spopolamento del Sud alle nuove povertà, dalle questioni di genere alla politica, dalla guerra alla resistenza degli autori in esilio.
Presentazioni disseminate in vari spazi dei Cantieri culturali: Cre.Zi. Plus, Skené, Cinema De Seta, Institut Francais, Spazio Tre Navate. Il titolo «Generazioni»– dice Camarrone - contiene in sé il genere e il generare, ma anche il termine azione, ciò che ci spinge a non fermarci, a nutrirci del più luminoso ottimismo della volontà pure dinanzi al più ottuso pervicace pessimismo della ragione». Un’edizione con autori di primo piano della narrativa come Antonio Franchini, vincitore del 62esimo premio Campiello - selezione giuria dei letterati, con il suo ultimo romanzo Il
fuoco che ti porti dentro (Marsilio, 2024), Claudia Lanteri, autrice de L’Isola e il tempo (Einaudi, 2024), tra i grandi successi letterari del 2024, il giornalista Carmelo Sardo con il romanzo Le notti senza memoria (Open, 2024), e della saggistica con personalità come il giornalista Marcello Sorgi autore di San Berlinguer (Chiarelettere, 2024) sul politico più amato della sinistra italiana. E ancora, con le voci originali di autrici italiane di seconda generazione: Anna Maria Gehnyei, scrittrice e artista poliedrica, nata in Italia da genitori liberiani, autrice de Il corpo nero (Fandango, 2023), una storia autobiografica di cosa significa crescere come italiana di seconda generazione; o la giornalista di origini marocchine Karima Maoual autrice di Il freddo in Africa e altre storie di un'Italia nata altrove (Luiss University Press, 2024) ed Emanuela Anechoum che nel romanzo di formazione Tangerinn (Edizioni, E/O, 2024) racconta la sua vita e la scelta di emigrare a Londra da un paesino della Calabria, mostrando un fenomeno ancora poco indagato dello spopolamento del Mezzogiorno d’Italia che coinvolge anche i figli di chi in Italia ha cercato di costruire il proprio futuro.
Storie di vita vissuta che diventano fotografia di un’Italia spaccata e immobile su temi cruciali come il diritto di cittadinanza e l’accoglienza dei migranti in un’Europa dall’umanità offuscata come emerge dal reportage Passeur (Keller, 2020) del giornalista francese Raphaël Krafft, anche lui ospite del festival, in cui racconto e testimonianza si mescolano alla memoria del Novecento e alle contraddizioni del nostro presente. Boomers, Millennials, Generazione Z. Generazioni differenti con un sentire in continuo aggiornamento su questioni come la lotta per la piena autonomia delle donne al centro del saggio Fare Femminismo (Nottetempo, 2024) della giornalista de Il Post Giulia Siviero; o come il precariato e lo sfruttamento salariale che condannano milioni di uomini e donne a vivere perennemente nel presente come denuncia Antologia degli sconfitti (Einaudi, 2024) dell’inviato del quotidiano La Stampa Niccolò Zancan.
Al tema dello spopolamento giovanile delle aree interne, FLM 2024 dedicherà un focus particolare in collaborazione con Repubblica-Palermo che su questo argomento ha avviato un’inchiesta-reportage a firma dello scrittore Gaetano Savatteri. In programma un talk a più voci con, tra gli altri, lo stesso Savatteri, il capo redattore Emanuele Lauria e il direttore artistico del festival Davide Camarrone. Repubblica seguirà con i suoi cronisti il festival e sarà presente ai Cantieri Culturali alla Zisa con un suo corner per incontrare autori e lettori.
«Generazioni», ancora, come quelle che si sono susseguite in Palestina nell’attesa del compimento della promessa «due popoli e due Stati» . Alberto Stabile, per anni corrispondente da Gerusalemme di Repubblica, racconterà la sua esperienza a partire dalle pagine del nuovo libro Il giardino e la cenere (Sellerio 2024). Sulla stessa lunghezza d’onda ma sotto forma di graphic novel Racconto Palestina e 30 seconds from Gaza (Mesogea) di Mohammmad Sabaaneh raccontato Anita Magno che ne ha curato la pubblicazione per Mesogea.
Completano la sezione letteraria del Festival, i talk «Generazione Inesauste» organizzati dall’Università di Palermo attorno alla letteratura di ieri e di oggi e a cura della professoressa Domenica Perrone con la partecipazione degli studenti. Tra tutti, si sottolineano gli incontri con Chiara Mazzucchelli autrice di Bastimenti d'inchiostro. La Grande emigrazione nella letteratura siciliana (1876-1924) edito da Kalós (2024); e con Valeria Deplano e Alessandro Pes, autori di “Storia del colonialismo italiano: politica, cultura e memoria dall'età liberale ai nostri giorni” (Carocci, 2024). Infine, in collaborazione con l’Arcigay, la presentazione in absentia di Come scrivere dell’Africa (66thand2nd, 2024) di Binyavanga Wainaina, scrittore e giornalista keniota, vincitore del premio Caine per la scrittura africana, punto di riferimento della comunità LGBTQI+ scomparso nel 2019, per il suo coraggioso coming out nel 2014 dopo una serie di leggi antigay approvate in Africa.
Nel centenario della nascita di Franco Basaglia, il Festival presenterà e proietterà Primula Rossa di Francesco Jannuzzi, presente in sala allargando poi il dibattito con spettatori e rappresentanti del Terzo settore (giovedì 25 ottobre alle 17:30 al Cinema De Seta).Uno dei progetti di FLM è realizzare a Palermo, grande città del Mediterraneo, una Casa delle Letterature, un luogo in cui ospitare autori in esilio da tutto il mondo e in cui dar vita a una scuola di formazione per traduttori nelle lingue dei tanti paesi che si affacciano sul Mediterraneo, la cui produzione letteratura resta poco esplorata e conosciuta. Già adesso il Festival accoglie nel proprio palinsesto la presentazione dei progetti di Altrove, il programma per residenze di artiste e artisti che vivono in esilio in Germania e in Francia, promosso da Kultur Ensemble Palermo nato dalla collaborazione tra Institut Francais e Goethe Institut.
Quest’anno le protagoniste di Altrove saranno: Atefe Asadi, scrittrice, poetessa, redattrice e traduttrice iraniana proveniente da Teheran le cui raccolte di racconti sono state rifiutate dal ministero della Cultura e della Guida Islamica iraniano e dichiarate impubblicabili, che a Palermo si dedicherà alla stesura del suo primo romanzo «Cinderella's Wounds» (Le ferite di Cenerentola, dedicato alle storie di donne iraniane ferite durante le rivolte in corso nel Paese), e la scrittrice e artista visiva Nastya Rodionova, classe 1986, che nel 2022, dopo l’inizio della guerra in Ucraina, è stata costretta a fuggire con la famiglia in Francia, dove ha ottenuto lo status di rifugiata politica e dove, privata del suo strumento principale, la lingua russa, ha iniziato a sviluppare il concetto di letteratura performativa, una letteratura senza lingua. Durante il suo soggiorno a Palermo, Rodionova si dedicherà allo sviluppo di «Untranslatability», un progetto multidisciplinare nell'ambito del quale affronta il problema della traduzione e dell'impossibilità di tradurre parole e significati da una lingua all'altra.
Da Festival letterario a soggetto culturale che opera durante tutto l’anno, realizzando produzioni originali anche in altri linguaggi narrativi come l’audiovisivo, il teatro, la musica, l’arte e promuovendo attività nelle scuole, nelle biblioteche e nei centri educativi.
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