È sempre importante che gli artisti dialoghino in modo autentico e serio con il territorio in cui operano. Questa sorta di «alleanza» sembra essere il filo rosso che lega le diverse produzioni e creazioni del Prima Onda Fest, un collettivo di artisti che mette in campo diversi saperi. Giunto alla sua quinta edizione, si terrà a Palermo dal 23 ottobre al 7 novembre, con l’anteprima di domani, 11 ottobre, a firma Emma Dante.
L’evento multidisciplinare dedicato alle arti performative è fortemente avvinto al territorio palermitano e presenta «un’alleanza temporale» che porta gli artisti coinvolti a esplorare i luoghi della città. Performer, musicisti, attori, esplorano il significato di «margine», sottile linea di confine che spesso si identifica con l’«esilio» e che se attraversata, trova una nuova lingua, capace di parlare oltre le differenze.
Il festival presenta un ricco programma di appuntamenti che si sviluppa tra danza, teatro, musica, incontri e incursioni all’Ecomuseo Mare Memoria Viva, nella costa Sud di Palermo. In questo complesso territorio in trasformazione artisti e abitanti del lungomare potranno così dialogare grazie al progetto Mettiti al riparo. Ti amo, di Caterina Moroni e Costa Sud. Come l’acqua che scorre di Emilia Guarino. Si tratta del risultato finale di residenze presso l’Ecomuseo che hanno visto le artiste co-creare insieme ad adolescenti e donne residenti nel quartiere grazie alla collaborazione con NiDo, lo spazio donne di MMV e la partecipazione di studenti e studentesse dell’Istituto Regina Margherita. A questo si aggiunge Io ti vedo di Rossella Pizzuto e Gisella Vitrano, che nei giorni della festa dei morti invita a una visita al nuovo allestimento del museo pensata per tutte le età.
«Abbiamo riformulato la mappatura dei luoghi del festival. Si parte dalla Kalsa – spiega il direttore organizzativo Sabino Civilleri – che è la porta al mare della costa Sud, ed esattamente dal teatro Garibaldi, si passa per Area Madera, un posto della formazione diretto da Claudio Collovà, si incontra il teatro Atlante in via della Vetreria, si arriva fino all’ecomuseo del mare per poi virare verso il carcere Pagliarelli. La particolarità del format è data dalla necessità di scrivere itinerari immaginifici e immaginari per la città di Palermo e per accendere le luci sul rapporto che il centro della città può instaurare con le periferie. Una nostra mission sin dall’inizio, che nel 2024 diventa una realtà grazie alla collaborazione con i soci di Genìa e con i dirigenti del Comune di Palermo che hanno compreso la necessità del nostro particolarissimo festival che non ha uno spazio deputato. Noi creiamo relazioni con le realtà che già esistono».
La direzione artistica è curata da tre direttrici - Manuela Lo Sicco per il teatro, Giovanna Velardi per la danza e Valeria Cuffaro per la musica - e da Cristina Alga, curatrice dei progetti. Si inizia il 23 ottobre e si va avanti fino al 3 novembre con una «coda» il 7 novembre, quando Daniela Mangiacavallo proporrà un nuovo capitolo del suo Dis/incanto dentro il carcere di Pagliarelli. Un’anteprima al programma domani alla Vicaria con un atelier aperto sul metodo formativo di Emma Dante, condotto dalla regista con Sabino Civilleri.
Nella foto Into the Silence di Yuval Pick (foto di Sébastien Erôme)
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