Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Le Vie dei tesori compie 18 anni, al via la rassegna con novanta luoghi insoliti da visitare

A Palermo tornano Le Vie dei Tesori, uno dei più grandi e partecipati festival italiani di scoperta del patrimonio, dove questo termine non si ferma a luoghi e monumenti, ma pesca in ogni realtà fattiva della comunità. «Il punto di forza del progetto sta nella coesione tra i partner, nell’indotto economico che sviluppa, nel coinvolgimento dei giovani: è veramente un grande attrattore turistico che sposa perfettamente l’obiettivo di destagionalizzazione» dice l’assessore regionale al Turismo, Elvira Amata.

«È un’edizione speciale perché diventiamo maggiorenni – dice Laura Anello, presidente della Fondazione Le Vie dei Tesori durante la presentazione nella sede di Unicredit, presenti i tantissimi partner del festival - portiamo con noi l'emozione di questi anni ma anche la consapevolezza delle difficoltà; diciotto anni fa era un sogno, oggi questo progetto è atterrato e cammina sulle gambe di tanti». Senza dimenticare il festival nel festival costruito per i bambini e le scuole, con un’aula-gazebo a piazza Castelnuovo, ed esperienze alla rinata Città dei Ragazzi.

Per cinque weekend la città sarà un unico museo a cielo aperto, con il sistema digitale e smart che è ormai diventato un marchio di fabbrica. Da venerdì 4 ottobre (e per cinque weekend fino al 3 novembre) nella città che lo ha visto nascere nell’ormai lontano 2006, nel cuore di quell’Università di Palermo che ancora oggi è tra i principali partner del festival.

«È una partnership consolidata: con Le Vie dei Tesori, l’Università crea collante, senso dell’identità che dovrebbe portare a far ritenere l’ateneo cittadino, qualcosa di proprio» interviene il rettore Massimo Midiri. «Diciotto anni di iniziative che crescono ad ogni appuntamento, come settori, luoghi, numero: un festival  fondamentale per far innamorare i palermitani di Palermo» dice il vicesindaco e assessore alla Cultura, Giampiero Cannella.

Per tre weekend, fino a domenica 20 ottobre, Carini si unisce al percorso, e scopre una delle grandi sorprese di quest’anno: il mosaico di 142 metri quadrati che il principe De Spuches salvò da una villa romana dell’antica Hyccara e che – secondo le dicerie - la superstiziosa Mimise Guttuso non volle rimanesse nel suo palazzo palermitano.  I coupon sono validi per le città della stessa provincia, quindi Palermo e Carini, ma anche quelli acquistati in precedenza per Bagheria, Termini Imerese e Corleone che hanno appena concluso il loro festival, con numeri  importanti.

A Palermo saranno oltre 200 i tesori – tra luoghi, esperienze, eventi e teatralizzazioni, visite guidate - di tutte le istituzioni, enti, associazioni senza bandiere o titolarità per riappropriarsi della loro bellezza; un progetto che si anima della narrazione collettiva, della voglia di riappropriazione dei cittadini, della partecipazione di centinaia di giovani: quest’anno sono 550 i ragazzi (1600 in tutta la Sicilia), alla cui formazione ha collaborato l’Usr, e 150 i giovani esperti del patrimonio che si uniscono alla squadra rodata di organizzatori, narratori, giornalisti.

Un festival che ha portato la cultura fuori da palazzi istituzionali e atenei, ha sperimentato, cercato, scoperto percorsi e siti, ha saputo creare sinergie e dialogo con Regione, atenei, Comuni, diocesi, gestori privati, istituzioni dello Stato, proprietari di residenze nobiliari. E costruisce reti: Unicredit è main sponsor dal 2020 e ha già confermato il suo sostegno per il prossimo anno. “La cultura non è solo strumento di attrattività ma ha anche un risvolto economico: dà opportunità, e noi di Unicredit lo confermiamo, oltre cento giovani negli ultimi mesi sono entrati nel nostro gruppo di lavoro» dice il regional manager Sicilia Salvatore Malandrino. Oltre alla collaborazione con Autosystem e Tecnocasa, Morettino e Sikulo, quest’anno una nuova iniziativa vede l’Ordine dei Fisioterapisti di Palermo e Trapani al fianco delle Vie dei Tesori. Nel gazebo tradizionalmente posto a piazza Verdi, sarà ospitato uno studio nel quale i dottori fisioterapisti saranno a disposizione per consulenze gratuite funzionali garantendo la massima privacy.

Riparte anche il progetto Terre dei Tesori: aprono cantine, vigneti, frantoi, caseifici, vivai, in collaborazione con l’Assessorato regionale all’Agricoltura. Agricoltori giovani ed evoluti 10 e lode, più di trenta aziende visitabili all’interno del festival, legate anche al circuito dei luoghi: è stata infatti inaugurata – e sta ottenendo un bel successo -  una formula che unisce aziende e città in maniera facile e senza stress. Da Palermo partono i pullman che raggiungono le altre città, ma permettono anche di visitare le aziende.

Il calendario è disponibile sul sito www.leviedeitesori.com, da consultare anche in maniera smart tramite la app gratuita.

Quattro progetti speciali: Le vie di Sellerio, una mostra en plein air per ricordare Enzo Sellerio nel centenario della sua nascita. La città da sfogliare, in collaborazione con diverse case editrici. Il Liberty e i Florio – Luoghi, arte e musica. Per le vie di Rosalia e Bendetto, un progetto che rientra nel calendario degli eventi a corollario del 400º Festino di Santa Rosalia: due performance teatrali itineranti alla scoperta di luoghi, storie e miracoli dei santi patroni Rosalia e Benedetto il Moro.

I luoghi visitabili di questa nuova edizione delle Vie dei Tesori sfiorano quota 90. Impossibile citarli tutti, ecco gli inediti o comunque siti che ritornano dopo qualche anno. Si entra alla Zecca di Palazzo Reale che divide ancora oggi gli storici (che non sono certi della sua effettiva individuazione) ma è comunque affascinante, e apre anche l’Oratorio dei SS. Elena e Costantino con gli archivi dell’Ars; alla Facoltà Teologica di cui a breve parlerà Papa Francesco; si visitano i depositi Amat, sia degli autobus che del tram; si aggiunge la collezione di Fisiologia umana alle dieci raccolte scientifiche dei dipartimenti universitari e ritorna la Fossa della Garofala, il polmone verde dell’Ateneo. Nell’anno del 400° anniversario del Festino, si raggiunge il santuario di Monte Pellegrino per visitare il famoso Tesoro della patrona. Riapre le porte il Conservatorio e con Villa del Pigno e Martha ospiterà concerti preziosi. Aperte in tutto una trentina tra chiese e oratori, ma sarà sicuramente bellissimo rientrare in quel ricamo di stucchi che è l’Oratorio delle Dame dove le nobildonne si spendono ancora in aiuto del quartiere dell’Albergheria; la chiesa di Santa Teresa alla Kalsa con un inedito colpo d’occhio sulla cripta sottostante. Nella chiesetta di Sant’Onofrio al Papireto si venera il santo che fa ritrovare cose e persone; alla chiesa della Mazza vi mostreranno le due pale d’altare di Adrian Ghenie, profondamente e violentemente contemporanee; nella cappella della Guadalupe, alla chiesa della Gancia, sono sepolti gli inquisitori spagnoli.

Le ville sono tante, belle e sontuose. Quest’anno entra nel bouquet, Villa Resuttano Terrasi, splendida, elegante sotto lo straordinario affresco di Vito D’Anna; poi Villa Gallidoro, appena restituita alla comunità (ma qui vi racconteranno come può rinascere un giardino romantico);  si riscopre Villa Niscemi con il suo parco.

I luoghi della legalità: si potrà riscoprire il Bunkerino, il luogo dove i giudici Falcone e Borsellino lavorarono protetti alcuni mesi; e si visiterà per la prima volta la caserma dei vigili del fuoco. Si ritorna al carcere Ucciardone, alla Questura, dove la visita al Museo della Memoria è guidata dai poliziotti, alla sede monumentale della Prefettura a Villa Whitaker, al Giardino della Concordia, alla Camera dello Scirocco (confiscata alla mafia e recuperata) e alla Casa di Padre Puglisi, fino al Museo della Sicilianità di Villa Adriana con una forte valenza antimafia.

I luoghi dell’accoglienza: la Casa Lavoro e Preghiera Padre Messina, il Convitto Nazionale ma soprattutto Ediga, il rifugio dei mici abbandonati (magari con la segreta speranza che qualcuno ne adotti uno).

 

Caricamento commenti

Commenta la notizia