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I carabinieri riconsegnano alla biblioteca di Monreale 9 libri di grande valore rubati negli anni '80

Le cinquecentine sono state individuate su Internet. Alcune costituiscono delle vere e proprie rarità, mentre altre sono esemplari unici al mondo, relativi alla Battaglia di Lepanto

I carabinieri del nucleo Tutela patrimonio culturale restituiscono nove cinquecentine alla Biblioteca «Ludovico II de Torres» di Monreale. Il 15 giugno, alle 10.30, la cerimonia di consegna dei 9 libri di grande valore storico e culturale, risalenti al XVI secolo e trafugati negli anni ‘80. E’ l’esito dell’indagine frutto del coordinamento della procura di Palermo e della collaborazione tra il Nucleo Carabinieri Tpc la Biblioteca «Ludovico II De Torres» di Monreale, che aveva già condotto, nel 2023, al recupero dal Getty Research Institute di altre 61 cinquecentine. Le 9 cinquecentine, oggetto di furti avvenuti negli anni ‘80 all’interno della biblioteca, sono state individuate dai carabinieri sui siti web, durante il monitoraggio quotidiano. Gli ulteriori approfondimenti, hanno certificato che l’Ufficio Esportazione delle antichità e degli oggetti d’arte della Sicilia della locale Soprintendenza non aveva mai rilasciato alcuna autorizzazione per l’esportazione dei beni librari. A seguito della rogatoria internazionale avanzata dalla procura, i responsabili dell’Università Ucla di Los Angeles hanno restituito spontaneamente i libri.

Alcune cinquecentine costituiscono delle vere e proprie rarità, mentre altre sono esemplari unici al mondo, relativi alla Battaglia di Lepanto, quali «Lettera del reuerendissimo Monsignor di Nicastro Nuntio di N.S. in Venetia sopra la gran vittoria riportata contra Turchi: con la indulgencia concessa da N.S. Pio V nella Chiesa di Aracaeli per tal vittoria - Venezia 1571; «Avvisi particulari ultimamente mandati dal magnifico M. Antonio Egiptio maiordomo dell’illustrissimo & eccellentissimo signor Paulo Giordano: ne quali si narra la felice e gloriosa vittoria, che per grazia di Dio hanno i signori generali della Santa Lega contra il comune nimico del nome Christiano: con la esortatione fatta a tutta l’armata christiana da vn venerando padre Capuccino, stando su l’albero della Capitana con vn crocifisso in mano, Stampata in Fiorenza nel 1571».

Si tratta del racconto di un testimone oculare della battaglia di Lepanto contro i turchi, Antonio Egizio, Maggiordomo di Paolo Giordano Orsini, duca di Bracciano. Riporta anche l’esortazione di un padre cappuccino ai soldati stando sull’albero maestro con un crocifisso in mano. Il racconto si conclude con gli elenchi dei gentiluomini fiorentini e veneziani uccisi nella battaglia, anche se Antonio Egizio rassicura il lettore che Giordano è uscito sano e salvo dai combattimenti. Nota le migliaia di vittime subite dai turchi e parla con ammirazione dell’oro - «piu di 50 milia ducati» - trovato a bordo di una delle navi turche catturate dai veneziani dirette al porto di Corfù; Riguardo alle descrizioni dei libri restituiti, la stessa Ucla indicava, in quasi tutte le note di catalogazione, elementi che riconducono all’Arcivescovo Ludovico II De Torres di Monreale, quali le manoscritture apposte sul frontespizio di ogni esemplare e similari che tuttora si trovano nei libri custoditi presso la biblioteca monrealese. Tali contrassegni si trovano riportati esclusivamente sulle migliaia di libri che il Cardinale portò da Roma a Monreale, contrassegnati con la propria firma, accompagnati da una Bolla Pontificia di Papa Clemente VIII del 22 gennaio 1593, che stabiliva l’inalienabilità a pena di scomunica latae sententiae (ossia la pena del diritto canonico, cui si incorre per il fatto stesso di averlo trasgredito) per chiunque avesse sottratto un libro, anche se con l’intento di prenderlo in prestito o per poco tempo o se ne fosse appropriato a qualsiasi titolo. La Bolla Pontificia può essere ancora letta nell’epigrafe marmorea posta accanto all’ingresso della Biblioteca. Di fondamentale importanza si è rivelata la consultazione della Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti del ministero della Cultura e gestita in via esclusiva dal Comando carabinieri Tutela patrimonio culturale, la più grande del mondo con oltre 1,4 milioni di files relativi a beni da ricercare.

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