È un legame strettissimo e indissolubile quello tra Palermo e la sua santa patrona. Da quattro secoli santa Rosalia è il punto di riferimento per la società civile e all’interno della Pinacoteca di Villa Zito a Palermo, in occasione del 400° anniversario del ritrovamento delle sacre spoglie della santa su Monte Pellegrino, è stato presentato il catalogo della mostra "Le estasi di Santa Rosalia. Antoon van Dyck, Pietro Novelli, Mattia Preti, Luca Giordano", a cura di Maria Concetta Di Natale con il coordinamento tecnico scientifico di Sergio Intorre, edito da SilvanaEditoriale.
A guidare i visitatori all’interno della mostra (aperta al pubblico fino al 19 maggio) e con le sue parole dentro i dipinti, un critico d’arte d'eccezione, Vittorio Sgarbi.
«Il culto nasce dopo la vittoria contro la peste e il ritrovamento delle sue ossa su monte Pellegrino – spiega Sgarbi -. Rosalia è una santa seicentesca, barocca e questo è singolare. Non c’è un’iconografia precedente. Va sottolineato il suo essere donna dominante, come Agata a Catania e Lucia a Siracusa. Sono tre sante che stringono la Trinacria. Eccezionale la scoperta che è stata fatta, non molto lontano, perché nella biblioteca della fondazione Sicilia, di un rarissimo esemplare della raccolta di incisioni realizzate nel 1629 da Philips de Mallery su disegni di Antoon Van Dyck».
Il presidente della Fondazione Sicilia, Raffaele Bonsignore sottolinea l’importanza della mostra: «Non solo sotto il profilo del rigore scientifico perché ricostruisce il mito di santa Rosalia sia per chi è religioso e per chi non lo è ma sopratutto perché vi è stata ancora una volta un’iterazione con altri istituzioni europee come il Museo del Prado e la Real Academia des Bellas Artes de San Fernando di Madrid, l’Archivio diocesano dell’Arcidiocesi di Malta, il Museo Diocesano e il Palazzo Reale di Palermo».
Alla presentazione del catalogo sono intervenuti anche María Antonia Herradón Figueroa, conservatrice capo della Real Academia des Bellas Artes de San Fernando di Madrid che ha descritto il legame artistico tra Madrid e Palermo e monsignor Filippo Sarullo.
La passione della professoressa Di Natale ha coinvolto tutti. “Riunire i maggiori artisti ispirati da santa Rosalia - commenta - è stata un’esperienza bellissima. Scoprire l’esemplare di Van Dyck dopo un complesso lavoro di ricerca ha premiato i nostri sforzi e ha restituito a tutti un percorso culturale, agiografico e sociale”.
nel video le interviste a: Vittorio Sgarbi, Raffaele Bonsignore e Maria Concetta Di Natale
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