Castelbuono piange Pietro Mazzola, figura fondamentale per la nascita e l'evoluzione del museo naturalistico Francesco Minà Palumbo. Ed è proprio il museo, attraverso la pagina Facebook, a dare notizia della morte del professore. Insieme all’amministrazione comunale, il museo ha offerto ieri la sala Morici come camera ardente per consentire alla famiglia un omaggio opportuno nella sua Castelbuono, alle porte di Palermo. I funerali si svolgeranno oggi a Cefalù, nella chiesa di San Francesco alle 10,30.
Ordinario di botanica sistematica presso il dipartimento di Scienze agrarie dell'Università di Palermo, Mazzola già da studente aveva contribuito alla sistemazione e cura dei reperti del museo naturalistico Minà Palumbo, sotto la guida del botanico Andrea Di Martino. Importante è stato il suo contributo per la costituzione del museo, sia nel 1988, quando i reperti museali furono trasferiti dal Castello dei Ventimiglia nei locali restaurati dell'ex carcere di Castelbuono, sia nel 1995 quando furono spostati nei locali della Badia (ex convento di Santa Venera). Del museo è stato direttore dal 2003 al 2012, mentre dal 2013 al 2017 è stato presidente del comitato scientifico e componente del consiglio di amministrazione.
“A lui si deve la redazione dell’iconografia della storia naturale delle Madonie di Francesco Minà Palumbo, pubblicata nel 2011 da Sellerio – si legge nel post del museo –. Si tratta di un’opera di divulgazione ed educazione di straordinaria efficacia, in quattro volumi, con splendide e dettagliatissime tavole a colori, che illustra e celebra l'immensa ricchezza della flora e della fauna delle Madonie. Ammirevole è stato l’impegno del prof. Mazzola anche nella divulgazione del suo sapere scientifico prendendo parte a numerose escursioni naturalistiche.
E proprio con una immagine che lo riprende alla ricerca di orchidee, durante un’attività divulgativa organizzata dal museo nel maggio 2010, lo vogliamo ricordare sia a chi lo ha conosciuto, sia alle nuove generazioni”.
Nel post del museo, numerosi i commenti di ex studenti di Palumbo. Come quello di Martina Oddo, che scrive: “Grandissimo ecologo. Non scorderò mai le sue lezioni totalmente a braccio, che ciononostante seguivano un filo logico perfettamente comprensibile”. O di Francesca Di Giovanni, che ricorda: “Sono veramente dispiaciuta per la sua dipartita, Io che ho avuto la fortuna e il privilegio di essere stata sua allieva di botanica sistematica... Una persona con una cultura botanica veramente immensa e una capacità professione unica... un docente di altri tempi...” Fabrizio Valenza, scrive: “Grande Prof! Ho avuto il privilegio e l’onore di conoscerti per le tante attività condotte e realizzate con il Parco delle Madonie. Persona ‘singolare’, salace, di immensa cultura botanica e non solo! Maestro e guida naturalistica di spessore quando avevamo la possibilità di seguirlo sui sentieri del Parco! Per noi dipendenti dell’Ente arricchimento di conoscenze in un clima di amicizia e condivisione dei beni naturalistici di cui è depositario assoluto il Parco. Grazie Prof! Che la terra, la tua terra, che hai esplorato e attraversato in lungo e largo, ti sia lieve”.
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