Sara Favarò svela la vera storia di Vitti 'na crozza: un canto disperato dei minatori siciliani saccheggiato in nome del mercato

Sarà presentato a Palermo mercoledì 17 gennaio alle 17,30, all'hotel Ai Cavalieri di via Sant’Oliva n. 8, il libro La vera storia di Vitti 'na crozza - Autori, Misteri, Morte, Miniere di Sara Favarò (Giambra editori). Si tratta dell'83esima pubblicazione dell’autrice che, dopo una trentennale ricerca sulle origini, il significato, gli autori della canzone più famosa e vilipesa del panorama del canto siciliano, fa luce su tante verità celate. «Grazie ad ulteriori prove testimoniali, credo di potere asserire che il testo ha una paternità ben definita sia musicale che testuale», rivela Sara Favarò. «La scoperta dell'identità - prosegue - sfata la convinzione che si tratti di un canto di anonimo». «Il testo che vi accingete a leggere - spiega il giornalista e scrittore Giuseppe Lo Bianco nella prefazione al libro - è un risarcimento alle urla disperate di un popolo di minatori oppresso, agli ignoti e inconsapevoli autori di una canzone simbolo della Sicilia nel mondo e all’interprete, adesso non più ignoto, di un grido di dolore, disperazione e morte agognata trasformato in una parodia allegra e irriverente che nulla aveva a che fare con la disperazione di chi l’aveva composta». Il libro pone l'accento sulla disperazione dei minatori siciliani e Lo Bianco sottolinea quanto siano stati importanti «la passione e lo sguardo acuto di Sara Favarò, cantautrice folk, poetessa e scrittrice, che per una volta ha smesso questi panni, indossando con scrupolosa competenza quelli di ricercatrice di tradizioni popolari per svelare il doppio inganno di una canzone senza un detentore ufficiale dei diritti di autore e per questo saccheggiata, arrangiata, modificata, rielaborata in nome del mercato: discografico, cinematografico, televisivo e dell’intrattenimento a tutti i livelli». Lo Bianco interverrà alla presentazione del libro assieme alla docente e critico letterario Mariza Rusignolo, al maestro e compositore Giuseppe Maurizio Piscopo e all’autrice Sara Favarò. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.