Palermo, al via la stagione del Teatro Al Massimo con un sogno lungo cent'anni fra cinema e tv
Sarà lo spettacolo Nitrato d'argento. Un sogno tra cinema e Tv ad aprire la stagione del Teatro Al Massimo di Palermo, che alza il sipario oggi, 17 novembre, alle 21.15, proprio con una produzione di Aldo Morgante. La regia è di Marco Simeoli, che è anche il protagonista dello spettacolo. Assieme a lui, Elena D’Angelo, in veste di soubrette, Cesare Biondolillo, e la Women Orchestra, guidata dal direttore Alessandra Pipitone. Le coreografie sono curate da Stefania Cotroneo, la consulenza artistica è di Antonello Capodici e le scenografie sono di Marco Giacomazzi. Nitrato d'argento. Un sogno tra cinema e Tv è un viaggio in musica, fra canzoni, immagini, comicità, emozioni e suggestioni attraverso l’epopea del grande cinema del secolo scorso. Un viaggio nella golden age del grande schermo, a partire dall’avvento del sonoro fino all’ultimo decennio del Novecento. Il titolo prende spunto dal preparato chimico omonimo, usato in origine per ottimizzare il processo di fissaggio delle immagini sulla celluloide, e diventato poi sinonimo tout court di cinema, ma anche di effimero, fatuo, persino pericoloso, altamente infiammabile com’è. Lo spettacolo alterna numeri cantati e ballati a scenette di repertorio e persino macchiette sceneggiate. Un contenitore di spunti e memoria in forma di spettacolo, con il ricordo dei giganti della pellicola, come Fellini, Morricone e Tornatore, ma anche Barbra Streisand, Judy Garland e Julie Andrews, per finire con Gino Bramieri, Fred Buscaglione e Gigi Proietti, artisti che, partendo dalla grande scuola teatrale, sono approdati, con successo, sul grande schermo. Le repliche sono in programma il 18 novembre, il 19, il 22 e il 23 novembre alle 17.15, e ancora il 24 e il 25 novembre alle 21.15. Prima dello spettacolo, sul palco, sarà consegnato il Premio Memorabilia 2023, istituto lo scorso anno dal teatro Al Massimo per celebrare la figura di Luigi Biondo, filantropo nato a Palermo 150 anni fa, erede e già proprietario del palazzo in cui fu realizzato il teatro, che si prodigò per la città, donando parecchi immobili per finalità sanitarie e sociali. Il premio quest'anno andrà al mecenate Antonio Presti, presidente della Fondazione Fiumara d'arte per aver promosso la bellezza in ogni sua forma e per il suo impegno profuso in un quartiere difficile come quello di Librino a Catania.