Palermo

Venerdì 22 Novembre 2024

Cinema City a Palermo, Roberta Torre con "Tano da morire" apre l'arena sotto le stelle

Una scena di Tano da morire, girato nel 1997 alla Vucciria

Torna a Palermo il cinema all’aperto. Dal 17 al 23 luglio prossimi sono previste proiezioni gratuite. Cinema City Palermo 2023 offre anche masterclass e talk dedicati al cinema d’autore. L’iniziativa è stata presentata presso la sede della Fondazione Federico II, nell’Oratorio di Sant’Elena e Costantino, da Patrizia Monterosso, direttore generale della Fondazione, da Giampiero Cannella, assessore alla Cultura di Palermo, e da Carmelo Galati, direttore artistico di Cinema City. Si tratta della quinta edizione della manifestazione che mira «a dare rigenerazione e valorizzazione dei luoghi della città - dice Galati - saremo nelle terrazze di padre Messina al Foro Italico grazie alla collaborazione dell’Autorità portuale. La nostra programmazione è dedicata all’arte che ha le sue declinazioni verso l’impegno civile e sociale. Proponiamo la bellezza dell’esperienza collettiva di guardare un film insieme agli altri. Vogliamo fare così formazione ed educazione al linguaggio audiovisivo e alla cultura cinematografica». A disposizione ci saranno 600 posti per ogni serata con inizio alle 21. Ad aprire la rassegna sarà il film «Tano da morire» alla presenza della regista Roberta Torre. Seguiranno i film «Il ladro di Bambini» di Gianni Amelio, «La guerra dei vulcani» di Francesco Patierno, «Scusate il ritardo» di Massimo Troisi, «Tutta la vita davanti» di Paolo Virzì, «L’uomo in più» di Paolo Sorrentino e «La Spada nella roccia» di Wolfgang Reitherman. Tutte le proiezioni saranno precedute da cortometraggi presentati in collaborazione con Rai Cinema e con il Centro sperimentale di cinematografia di Palermo diretto da Ivan Scinardo. A patrocinare, tra gli altri, l’iniziativa è la Fondazione Federico II. «È molto più di un’arena - dice Patrizia Monterosso - è un evento culturale che ci ricorda che il cinema è arte. Si raggiunge così anche una missione sociale di integrazione di quella fascia della città che il cinema lo conosce e vive poco. Contribuisce a far crescere la cittadinanza culturale».

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