Palermo

Sabato 23 Novembre 2024

L’imbranato Giovà alle prese con un’altra indagine: il nuovo romanzo di Roberto Alajmo

Lo scrittore Roberto Alajmo

Doveva essere un nido d’amore, la riscossa definitiva dal giogo familiare, un secondo tempo con lieto fine garantito. Così non è stato per Mariella, abbandonata all’altare dal promesso sposo con grande sorpresa (e celato sollievo) del parentado. Il villino di Valdesi si presta a ulteriore fonte di reddito per la famiglia Di Dio, che tira a campare con la pensione di invalidità del padre e lo stipendio di Giovanni, guardia notturna suo malgrado. Il tran tran quotidiano, fatto di ronde e sonnellini con le dovute trasgressioni alimentari - meglio uno sfincionello croccante che il solito piatto di zucchina bollita - viene stravolto dall’omicidio di due affittuari al centro dei pettegolezzi di quartiere: festicciole a luci rosse, viavai di brutti ceffi, alterchi con i vicini. Il caso vuole che le vittime fossero morose nei confronti di Mariella, indiziata dalle autorità competenti … meglio indagare per conto proprio seguendo le indicazioni materne, magari con un piccolo aiuto da parte di Giampaolo, figlio del boss locale. Riuscirà ancora una volta Giovanni a cavarsi d’impiccio, tornando a schivare la vita e le sue incombenti seccature? La risposta ne La boffa allo scecco (Sellerio, 264 pagine, euro 15,) nuovo capitolo dell’attuale trilogia firmata dallo scrittore palermitano Roberto Alajmo (inaugurata con Io non ci volevo venire nel 2021 e proseguita l’anno successivo con La strategia dell’opossum) che vede il gradito ritorno dell’imbranato Giovà e dei suoi familiari in una detective story dove il destino dei comuni mortali viene ordito senza alcuna mediazione divina per mantenere inalterato l’ordine delle cose. Prevalgono sfiducia e rassegnazione, nutrite in parte da manifesto rancore (la figura di mamma Antonietta si conferma emblematica) ma non mancano momenti spassosi come i dispetti della gatta Donnasummer, interrogatori bizzarri e surreali trattative con agenzie di pompe funebri. Si ride amaro rinnovando il legame empatico del lettore con i personaggi di questo grottesco microcosmo, specchio riflesso di una realtà sempre più complessa regolata da forme di potere che garantiscono la sopravvivenza individuale e collettiva al costo della sottomissione e della complicità. (*DR*)

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