Palermo «capitale» dei buddhisti italiani. Quest’anno sarà celebrata nel capoluogo siciliano la festa tradizionale più importante del calendario buddhista: il Vesak che, nel nostro paese ogni anno l’ultimo fine settimana di maggio, commemora i tre momenti fondamentali della vita di Buddha: la nascita, l’illuminazione e la morte. Sabato 27 e domenica 28 maggio all’Ecomuseo Mare Memoria Viva (Via Messina Marine, 14), l’Unione Buddhista Italiana (Ubi) ha organizzato una due-giorni ricca di appuntamenti, tra incontri, proiezioni, musica e un momento anche per la benedizione degli animali. Per l’occasione, sarà possibile visitare l’installazione «Foreigners Everywhere» (Stranieri ovunque) del collettivo artistico Claire Fontaine, appositamente allestita.
Uno stupa nel capoluogo
Uno dei momenti focali dell’iniziativa sarà, sabato 27 alle 10,30, la presentazione del progetto per la realizzazione a Palermo di uno stupa, monumento simbolo universale di pace, armonia e compassione offerto alla città dall’Ubi su proposta del Centro buddhista Muni Gyana del capoluogo siciliano. Gli stupa sono presenti in varie parti del mondo e uno dei più grandi e famosi si trova a Boudhanath, in Nepal, nella valle di Kathmandu, ed è patrimonio dell’Unesco. Tema principale delle celebrazioni del Vesak 2023 è la cura, intesa come accoglienza e integrazione, in special modo di quanti fuggono da guerre e situazioni di crisi. Nel corso della sua lunga attività sociale, l’Unione Buddhista Italiana ha sempre sostenuto progetti incentrati su questi valori. Proprio a Palermo, si ricorda il supporto a una famiglia in fuga da Kabul, tramite una rete di associazioni composta da Arci Palermo, Moltivolti, Send Sicilia, in collaborazione con il Comune di Palermo e il Centro buddhista Muni Gyana. «La cultura, intesa come patrimonio collettivo di esperienze intellettuali ed etiche individuali – dice il presidente dell’Unione buddhista italiana, Filippo Scianna – è per l’Ubi strumento di ricerca e intervento nella società. Attraverso la nostra Agenda Cultura, vogliamo tradurre le pratiche di saggezza e compassione, la filosofia dell’interdipendenza, in progetti d’arte interdisciplinari, che trovino risonanza di contenuto e forma nell’attualità del mondo. Interrogando e rileggendo la società, e mettendo in crisi gli stereotipi, incluso il concetto di identità»