I carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Palermo nel 2022 hanno recuperato 1.157 reperti storici di interesse. Due le persone arrestate, altre 50 quelle denunciate e circa 450 i controlli preventivi eseguiti. Sono i numeri dell’attività dello scorso anno che hanno visto impegnati i militari del nucleo di Palermo e della dipendente sezione di Siracusa in molteplici ambiti d’intervento. Particolare attenzione mirata al traffico illecito di beni archeologici e ai furti di beni culturali. Il contrasto al traffico illecito di beni archeologici ha registrato importanti successi che hanno permesso il recupero di oltre 900 reperti archeologici. In tema di furti di beni culturali si registra un decremento. Infatti, sono stati denunciati 14 furti a fronte dei 20 dell’anno precedente. I più colpiti sono stati i luoghi di culto e le biblioteche con 4 casi per parte; poi ci sono i luoghi privati, con 3 denunce. Figurano poi i luoghi espositivi pubblici (2) ed i musei (1). Nel caso specifico di musei e biblioteche, gli ammanchi sono emersi a seguito di controlli inventariali. Per questo sono riferibili a reati commessi negli anni precedenti. Numerose le operazioni significative evidenziate dai carabinieri. Ad esempio, il sequestro a Lentini (Sr) di un’area sottoposta a vincolo archeologico e a Noto (Sr) il sequestro di 92 preziosi reperti archeologici e di due preziosi paliotti. A Palermo: il sequestro di un dipinto, olio su tela, raffigurante «Nobiluomo», epoca XVIII sec., messo in vendita su sito web case d’asta. A Piazza Armerina (En) il sequestro di 27 monete (4 in argento e 23 in bronzo) di epoca greco romana e medioevale. Il Nucleo dei militari ha restituito alla biblioteca Lucchesiana di Agrigento tre preziosissimi manoscritti, al Conservatorio musicale Alessandro Scarlatti di Palermo, un prezioso violino Giuseppe Rocca del 1861. All’archivio storico della Diocesi di Mazara del Vallo (Tp) sono stati restituiti 5.000 documenti (manoscritti, opuscoli, rolli), di epoca compresa tra il 1400 e 1800.