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Palermo, le infiltrazioni minacciano gli stucchi del Serpotta al Carminello

Gli stucchi del Serpotta nell'oratorio del Carminello

Stucchi del Serpotta a rischio nell’oratorio del Carminello a Palermo. Il gioiello architettonico, risalente alla fine del diciassettesimo secolo, deve fare i conti con le infiltrazioni d’acqua provenienti dal tetto. Tutta colpa di una terrazza realizzata da un privato, abusivamente in una palazzina adiacente. Inutili finora le segnalazioni della Confraternita che gestisce l’oratorio, nello storico mercato di Ballarò, su incarico della Curia. Secondo il loro rappresentante Pietro Zarcone, a causare il danno è stata la rottura di alcune tegole del tetto divenuto facilmente accessibile. Le infiltrazioni adesso possono compromettere alcune decorazioni attribuite a Gaspare Guercio, Marco La Porta, Vito Sulfarello, Giacomo Serpotta, realizzate tra il 1651 e il 1694. Le sculture a causa dell’umidità potrebbero staccarsi dalle pareti. Zarcone ha segnalato due anni fa il pericolo a padre Giuseppe Bucaro, direttore dell’ufficio Beni culturali della Curia arcivescovile, alla Soprintendenza per i beni culturali e ambientali e all’ufficio centro storico del Comune.

«La Confraternita è anche intervenuta pagando una ditta edile per un parziale ripristino del tetto, ma questo non ha impedito il dilagare della macchia di umidità. - afferma Zarcone - La situazione è precipitata da quando, cinque anni fa, è stato realizzato abusivamente il terrazzo che scarica le acque piovane sul tetto dell’oratorio. Quest’ultimo diviene spesso un piano di calpestio a causa di accessi indebiti che ne danneggiamo l’integrità». Ma, nonostante le denunce, nessuno è finora intervenuto. «Convocherò al più presto i rappresentanti della Confraternita - dice padre Bucaro - per verificare quali possono essere le soluzioni. La Curia arcivescovile non ha i fondi sufficienti per le manutenzioni di tutti i beni monumentali di cui dispone». L’oratorio, a pochi passi da Porta Sant’Agata, grazie ai quindici volontari della Confraternita, è visitabile il sabato mattina oppure, su prenotazione, negli altri giorni della settimana. La domenica, alle 10,30, ospita la celebrazione della santa messa officiata da padre Domenico Luvarà, rettore di Santa Chiara.

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