A 90 anni dalla pubblicazione di “Viaggio al termine della notte», il regista Claudio Collovà porta in scena (venerdì alle 21) al teatro Biondo di Palermo il capolavoro di Louis-Ferdinand Céline. Una produzione messa su nonostante lo Stabile del capoluogo siciliano stia attraversando un periodo di crisi a causa del mancato versamento del contributo da parte del Comune. Scrittore visionario e controverso, accusato di antisemitismo e dimenticato fino alla fine degli anni Settanta (morì nel ‘61), Céline aveva previsto come sarebbero andate le cose: “Compreranno più tardi i miei libri, molto più tardi, quando sarò morto, per studiare quali furono i primi segni della fine, e la perfidia delle capocce degli uomini, e le esplosioni delle profondità dell’anima. Non sapevano, sapranno», disse al suo amico Serge Perrault. Il «Voyage» segue l’esperienza dello scrittore sul fronte della guerra e il lavoro di Collovà si apre con scene da una trincea per compiere uno stacco temporale di vent’anni: il ruolo di Ferdinand Bardamu da giovane è interpretato da Nicolas Zappa, che passerà il testimone a Sergio Basile. La notte di Céline «è la notte dell’uomo. Le sue sono parole necessarie, soprattutto in questo tempo», dice Collovà. Nel buio dell’Europa lo scrittore, ridotto in povertà, sceglie di fare il medico per curare i poveri. Condannato dopo la Seconda guerra mondiale come collaborazionista, e poi amnistiato, uno dei suoi avvocati fu Albert Naud, un combattente della resistenza francese. Definito «notorio fascista, antisemita forsennato, scrittore dubbio e volgare», come scrisse L’Humanité, fu emarginato e dimenticato. In una lettera alla sua segretaria scrisse: «Bisogna essere stati cacciati senza pietà da tutto e dappertutto per tornare a essere semplici, per pensare come un cane». Lo spettacolo di Collovà si avvale dei costumi e delle scene di Enzo Venezia. Le musiche, dal vivo, sono di Giuseppe Rizzo. Oltre a Zappa e Basile, in scena ci sono Gianluigi Fogacci, Luigi Mezzanotte, Antonio Orlando, Margherita Laterza, Serena Barone, Angelica Dipace. Si replica fino al 15 maggio.