Per scongiurare la chiusura di una delle più importanti istituzioni culturali siciliane si è costituito a Palermo un comitato che ha come obiettivo la salvezza dell’Istituto Gramsci siciliano sul quale grava la minaccia di sfratto dai Cantieri culturali della Zisa. Con il sostegno di personaggi del mondo della cultura il comitato, presieduto dall’ex rettore dell’università di Palermo Giuseppe Silvestri, promuoverà una sottoscrizione e una campagna di incontri e manifestazioni. Il caso è nato quando il Comune ha reclamato un credito, che il Gramsci contesta, di circa 90 mila euro per l’occupazione del padiglione nel quale vengono ospitati un archivio sulla memoria storica dei partiti e dei movimenti democratici, una grande emeroteca, una biblioteca con oltre 40 mila volumi. Nell’archivio del Gramsci, aperto a studiosi e ricercatori, sono conservati documenti dell’Anpi Sicilia e del Comitato di solidarietà democratica 1948-1968, le carte di Girolamo Li Causi, Pio La Torre, Pompeo Colajanni, Pancrazio De Pasquale, Vittorio Nisticò, Marcello Cimino, Gino Cortese. Nel corso della sua attività il Gramsci siciliano ha inoltre promosso la pubblicazione a proprie spese di 140 volumi.
L'appello già condiviso da alcuni esponenti della cultura
L’appello lanciato dal comitato è stato già condiviso da alcuni esponenti della cultura tra cui Dacia Maraini, Giuseppe Tornatore, Luciano Canfora, Antonio Gramsci junior, Gioacchino Lanza Tomasi, Antonio Sellerio. L’annuncio dello sfratto era stato notificato dal Comune al culmine di una controversia aperta sulla legittimità della richiesta di indennità per l’occupazione del padiglione. Il Gramsci si è sempre opposto richiamandosi a una norma del Regolamento comunale del patrimonio immobiliare la quale consente agli enti culturali di conguagliare il canone offrendo servizi di rilevanti «finalità sociali». Per il comitato si tratta di un rapporto di reciprocità. Intanto ha annunciato iniziative pubbliche e ha aperto un conto corrente presso Banca Etica (Iban IT90R0501804600000017145368 intestato al comitato “Salviamo l’Istituto Gramsci Siciliano”). È possibile anche sottoscrivere nella sede dell’Istituto ai Cantieri culturali della Zisa.